Oggi a Napoli gli Stati generali dell’informazione. Serve un patto di unità per riscrivere il futuro

Giornalisti, basta con gli sconfinamenti di campo

Enzo Colimoro

Enzo Colimoro (Presidente Assostampa Campania)

NAPOLI – Stati generali dell’informazione in Campania, oggi alle ore 9.30 all’Hotel Alabardieri di Napoli, “per riscrivere il futuro”, come recita il leit motiv della giornata di lavoro promossa dall’Assostampa regionale, dall’Ordine dei giornalisti, dall’Inpgi e dalla Casagit. Quattro soggetti che devono siglare subito, già oggi, un concreto patto di unità d’intenti. Un new deal capace di spazzare via il velo d’ipocrisia che ha contrassegnato gli ultimi mesi della discussione interna alla nostra categoria e chiudere la controproduttiva stagione degli sconfinamenti di campo.
La situazione è difficile, molto difficile: dalla fine di agosto ad oggi, dunque in pochissimi giorni, il sindacato campano dei giornalisti è stato già allertato su diverse situazioni di crisi denunciate in aziende editoriali anche importanti; poi c’è la Manovra, con l’ormai famoso articolo 8 del testo sull’occupazione, che potrebbe aprire le porte su una deregulation contrattuale che, soprattutto nel Mezzogiorno, può creare pericolose derive e (ulteriori) seri condizionamenti degli editori sul prodotto informativo. Il tutto, tenendo ben presente la necessità — ogni giorno più urgente — di porre un argine al grave fenomeno dello sfruttamento di colleghi alla disperata ricerca di un contratto vero e duraturo.
Ecco, di fronte a un quadro così desolante occorrerà fare quadrato per il bene comune. Al tempo stesso dovremo essere capaci di interrogarci su alcuni temi. Innanzitutto il sindacato, dunque parto da casa mia: la Fnsi, infatti, e lo dico con puro spirito propositivo, dovrebbe dedicare molta più attenzione al Mezzogiorno, dove in troppi sono costretti a operare tra enormi difficoltà di contesto.
Posto, poi, l’irrinunciabile ruolo collegato al welfare svolto dall’Inpgi, mi rivolgo ai colleghi e amici dell’Ordine. L’accesso alla professione, con la necessaria uniformità a livello nazionale, infatti, si conferma uno dei temi più urgenti da discutere: ogni nuovo giornalista che — a causa di imprenditori poco seri — non possa contare su reali tutele previdenziali e lavorative è destinato, nella migliore delle ipotesi, ad andare a ingrossare le fila del precariato professionale.
L’Ordine deve accogliere le istanze che lo meritano, non v’è dubbio, ma bisogna accompagnare ogni iscrizione di questa natura con opportune azioni tese, anche ricorrendo alla magistratura, a recuperare posizioni contributive e rapporti contrattuali degni di questo nome.
L’Assostampa sarà sempre vicina all’Ordine e agli altri soggetti cardine del mondo dell’informazione in questa battaglia di legalità. Annunciando sin da ora che chiederà controlli più serrati sul rispetto delle norme contrattuali nelle redazioni. Il sindacato dei giornalisti ritiene, inoltre, urgente avviare un serio ragionamento – sulla scorta delle reali esigenze del mercato editoriale – sull’accesso alla professione derivante dalle Scuole.
Ancora, consapevole dell’importante ruolo che svolge il Corecom, sollecitiamo criteri di assegnazione delle risorse pubbliche molto più collegati all’occupazione creata. Il finanziamento all’editoria serve a garantire pluralismo dell’informazione e creazione di posti di lavoro. Senza occupazione per il sindacato dei giornalisti il finanziamento pubblico é solo un regalo.
Così come si dovrà vigilare meglio e bene, da parte della Fnsi, su chi ha già goduto in questi anni di ingenti iniezioni di denaro pubblico. Mi riferisco a chi ha fatto ricorso agli stati di crisi dimezzando le redazioni. Insomma, per uscire dalla palude é necessario un patto di unità d’azione responsabile e leale che sappia dire, con coraggio, no a chi utilizza il disagio dei più come un ariete per difendere il proprio carretto piuttosto che per assaltare la diligenza.
Enzo Colimoro
Presidente Assostampa Campania

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