Con Medardo Flores sono 16 gli operatori dell’informazione uccisi nel Paese in un anno e mezzo

Assassinato un altro giornalista in Honduras

PUERTO CORTES (Honduras) – Sedicesimo giornalista ucciso in Honduras dal marzo 2010. Sedici omicidi senza un colpevole. La notte scorsa, nella comunità di Río Blanquito, nei pressi di Puerto Cortés, a nord della capitale Tegicigalpa, è stato assassinato Medardo Flores, 62 anni.
Il giornalista è stato aggredito da almeno due persone mentre, a bordo di un’autovettura, stava per raggiungere la propria fattoria dove svolgeva anche l’attività di agricoltore e allevatore.
Flores era anche membro del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare (Fnrp) e tesoriere regionale, nel nord dell’Honduras, del Fronte di Resistenza Popolare (Farp).
Lavorava a Radio 1 di San Pedro Sula e lo scorso anno, si era diplomato “giornalista popolare” alla Scuola Newscasting dell’Istituto di Scienze e Comunicazione.
A dare la notizia dell’omicidio è stata la moglie Norma, con una telefonata al direttore di Radio 1, Arnulfo Aguilar, che ha dato la notizia in diretta. Aguilar ha ricordato che, nel 1980, Flores era andato in esilio all’estero ”per sfuggire alla persecuzione da parte delle forze repressive dello Stato”.
La morte di Flores segue l’assassinio di un altro attivista del’Fnrp, Emmo Sadloo, avvenuto mercoledì scorso a Tegucigalpa. “Emo” era considerato un simbolo della resistenza popolare e, come Flores, vicino all’ex presidente honduregno Manuel Zelaya, deposto nel giugno del 2009 dai militari che hanno preso il potere con un colpo di stato.
Un recente rapporto della Commissione nazionale per i diritti umani (Conadeh) afferma che, in Honduras, nella prima metà del 2011 si sono registrati, in media, 20 omicidi al giorno. Il rapporto osserva che, al ritmo attuale, il paese potrebbe raggiungere i 86 omicidi ogni 100.000 abitanti per l’anno.

Questo l’elenco dei giornalisti uccisi in Honduras dal febbraio 2010 ad oggi:

– 8 settembre 2011: Medardo Flores, a Puerto Cortés (Caraibi). Ha lavorato su Radio 1 a San Pedro Sula ed è stato responsabile delle finanze del Fronte Nazionale di Resistenza Popolare.
– 13 luglio 2011: Geremia Nery Orellana, direttore di Radio Joconquera Radio, a Candelaria, vicino al confine con El Salvador, ucciso mentre in sella alla sua bicicletta percorreva la strada che separava la propria casa dalla radio.
– 5 luglio 2011: Adam Benitez, proprietario di un canale televisivo nella città caraibica di La Ceiba.
– 11 maggio 2011: Hector Medina, ucciso nella città settentrionale di Morazan poco dopo aver lasciato gli studi nei quali conduceva uno show televisivo.
– 19 marzo 2011: Enresto Luis Mendoza, canale 24, ucciso nella città di El Paraiso, vicino al confine con il Nicaragua.
– 28 dicembre 2010: Henry Suazo, 39 anni, una stazione televisiva La Masica, nei Caraibi.
– 24 agosto 2010: Israele Zelaya, ucciso nei pressi di San Pedro Sula (Nord), ha lavorato alla radio internazionale.
– 14 giugno 2010: Luis Arturo Mondragon, direttore della televisione via cavo Canale 19, è stato ucciso mentre era seduto con un bambino sulla soglia della sua casa.
– 20 aprile 2010: Georgino Orellana, colpito a morte fuori dalla redazione della sua televisione a San Pedro Sula.
– 11 aprile 2010: Luis Hernandez Chévez, ucciso a San Pedro Sula, lavorava per W105.
– 26 marzo 2010: Bayardo Mairena e il suo assistente Manuel Juarez, uccisi a bordo di un’autovettura nei pressi Juticalpa, a est della capitale.
– 14 marzo 2010: Nahum Palacios Arteaga, ucciso in Tocoa (Caraibi) a bordo della sua auto. Ha lavorato per Canale 5 e radio Tocoa. Nel 2009 la Commissione per i diritti umani aveva chiesto per lui una scorta a seguito delle gravi minacce ricevute.
– 11 marzo 2010: David Meza, La Ceiba, corrispondente di Channel 10.
– 1 marzo 2010: Giuseppe Hernandez Ochoa, ucciso a bordo della propria auto. Ha lavorato presso una stazione televisiva. Nell’agguato è ferito il suo collega Karol Cabrera.
– 18 febbraio 2010: Nicolas Asfura, giornalista radiotelevisivo, è stato trovato morto, legato mani e piedi, nella vasca da bagno del suo appartamento a Tegucigalpa.

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