
ROMA – Lo studio è lo stesso, nel cuore di Milano 2. Vent’anni fa, il primo settembre del 1991, inaugurò l’era della diretta per le reti Fininvest e, più in generale, una nuova epoca per l’informazione tv, con una concorrenza ancora più spiccata tra le reti di Silvio Berlusconi e la Rai.
Oggi si prepara ad ospitare il canale che da novembre sarà il fulcro del nuovo sistema all news di Mediaset, TgCom24, declinato anche su web, tablet e smartphone. Fu l’edizione delle 11.30 di Studio Aperto, il notiziario di Italia 1, ad inaugurare ufficialmente vent’anni fa la trasmissione in diretta.
Emilio Fede lo annunciò in video, in apertura del tg: “Dopo 12 anni ci viene riconosciuto un diritto. Nessun regalo. Comunque, grazie”. Lo stesso Fede aveva anticipato quel momento qualche mese prima, con la lunga diretta sulla Guerra del Golfo nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, dando per primo la notizia dello scoppio del conflitto.
Dal primo settembre andarono in diretta tutti i notiziari (nella memoria di tutti restano i collegamenti con Paolo Brosio dal Palazzo di Giustizia di Milano, per l’inchiesta Mani Pulite), i settimanali di attualità e i programmi sportivi (Guida al campionato, Domenica stadio e Pressing con Raimondo Vianello al debutto da commentatore calcistico).
Poco più avanti, il 13 gennaio 1992, avrebbe poi debuttato il Tg5 di Enrico Mentana. Già nel ‘91, comunque, anche all’intrattenimento toccò il privilegio della diretta, con le ragazze chiassose e vocianti di Non è la Rai, sapientemente gestite da Gianni Boncompagni, e poi con Buona domenica.
Vent’anni dopo, Mediaset si prepara a lanciare l’all news: “Debutterà a novembre – spiega il direttore di TgCom24, Mario Giordano – il canale tv che andrà in diretta dalle 6 del mattino all’1 di notte, con ospiti e collegamenti e soprattutto le hard news in primo piano: cercheremo di dare tutte le notizie con tempestività, prima degli altri e meglio degli altri, riducendo al minimo gli spazi ingessati e lasciando il più possibile spazio al flusso.
Saremo una finestra costantemente aperta sul mondo, nella logica dello “studio aperto”, proprio come ai tempi della Guerra del Golfo. E’ nella nostra tradizione, nel nostro Dna”.
TgCom24 non sarà solo tv: “Dal momento che nasciamo nel 2011 – sottolinea ancora Giordano – saremo visibili da subito su tutti i tablet e tutti i tipi di smartphone. Il nuovo servizio Sky Go? Lì si parla di iPad e iPad 2, i nostri tecnici sono al lavoro per realizzare una copertura che pochi hanno nel mondo. Inoltre ci sarà ampio spazio per l’interattività: gli utenti potranno contribuire con i propri video e immagini e partecipare a forum di discussione sui temi di attualità. Stiamo anche pensando di sottoporre l’intervista al personaggio di turno alla prova e ai commenti del pubblico”.
In studio ci sarà una postazione fissa di collegamento con Internet e i new media: “Monitoreremo costantemente cosa circola in rete in quel momento”. In questi giorni a Mediaset si festeggia anche un altro anniversario: “Dieci anni fa, per l’11 settembre – ricorda Giordano – partimmo con il primo tg digitale italiano e ci accorgemmo subito delle potenzialità che aveva per raccontare gli eventi in diretta.
Quest’anno abbiamo da poco inaugurato, a giugno, il nuovo sistema Dalet”, che consente a tutti i giornalisti del gruppo di lavorare in rete, potendo contare con una maggiore integrazione con i nuovi mezzi di comunicazione, nonché di montare servizi in tempi rapidissimi.
Oggi si prepara ad ospitare il canale che da novembre sarà il fulcro del nuovo sistema all news di Mediaset, TgCom24, declinato anche su web, tablet e smartphone. Fu l’edizione delle 11.30 di Studio Aperto, il notiziario di Italia 1, ad inaugurare ufficialmente vent’anni fa la trasmissione in diretta.
Emilio Fede lo annunciò in video, in apertura del tg: “Dopo 12 anni ci viene riconosciuto un diritto. Nessun regalo. Comunque, grazie”. Lo stesso Fede aveva anticipato quel momento qualche mese prima, con la lunga diretta sulla Guerra del Golfo nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, dando per primo la notizia dello scoppio del conflitto.
Dal primo settembre andarono in diretta tutti i notiziari (nella memoria di tutti restano i collegamenti con Paolo Brosio dal Palazzo di Giustizia di Milano, per l’inchiesta Mani Pulite), i settimanali di attualità e i programmi sportivi (Guida al campionato, Domenica stadio e Pressing con Raimondo Vianello al debutto da commentatore calcistico).
Poco più avanti, il 13 gennaio 1992, avrebbe poi debuttato il Tg5 di Enrico Mentana. Già nel ‘91, comunque, anche all’intrattenimento toccò il privilegio della diretta, con le ragazze chiassose e vocianti di Non è la Rai, sapientemente gestite da Gianni Boncompagni, e poi con Buona domenica.
Vent’anni dopo, Mediaset si prepara a lanciare l’all news: “Debutterà a novembre – spiega il direttore di TgCom24, Mario Giordano – il canale tv che andrà in diretta dalle 6 del mattino all’1 di notte, con ospiti e collegamenti e soprattutto le hard news in primo piano: cercheremo di dare tutte le notizie con tempestività, prima degli altri e meglio degli altri, riducendo al minimo gli spazi ingessati e lasciando il più possibile spazio al flusso.
Saremo una finestra costantemente aperta sul mondo, nella logica dello “studio aperto”, proprio come ai tempi della Guerra del Golfo. E’ nella nostra tradizione, nel nostro Dna”.
TgCom24 non sarà solo tv: “Dal momento che nasciamo nel 2011 – sottolinea ancora Giordano – saremo visibili da subito su tutti i tablet e tutti i tipi di smartphone. Il nuovo servizio Sky Go? Lì si parla di iPad e iPad 2, i nostri tecnici sono al lavoro per realizzare una copertura che pochi hanno nel mondo. Inoltre ci sarà ampio spazio per l’interattività: gli utenti potranno contribuire con i propri video e immagini e partecipare a forum di discussione sui temi di attualità. Stiamo anche pensando di sottoporre l’intervista al personaggio di turno alla prova e ai commenti del pubblico”.
In studio ci sarà una postazione fissa di collegamento con Internet e i new media: “Monitoreremo costantemente cosa circola in rete in quel momento”. In questi giorni a Mediaset si festeggia anche un altro anniversario: “Dieci anni fa, per l’11 settembre – ricorda Giordano – partimmo con il primo tg digitale italiano e ci accorgemmo subito delle potenzialità che aveva per raccontare gli eventi in diretta.
Quest’anno abbiamo da poco inaugurato, a giugno, il nuovo sistema Dalet”, che consente a tutti i giornalisti del gruppo di lavorare in rete, potendo contare con una maggiore integrazione con i nuovi mezzi di comunicazione, nonché di montare servizi in tempi rapidissimi.