Smascherati su Internet, i senatori saranno costretti ad adeguare i prezzi del menu di palazzo Madama

Al Senato “lor signori” pranzano con qualche euro

Il grande Totò nei panni di Antonio La Trippa

ROMA  – Le istituzioni dilagano su internet e non esattamente per raccogliere un consenso diffuso sulla manovra anti crisi. In concomitanza con la seduta di stamane delle 4 commissioni parlamentari per le comunicazione di Tremonti, il popolo del web ha fatto una scoperta “culinaria”: qualcuno ha trafugato materialmente un menù del ristorante dei senatori e lo ha pubblicato tal quale. Un enorme successo mediatico.
Chi ha la possibilità di frequentare la “mensa” di palazzo Madama sa bene che non si tratta di un falso. Il documento è stato sfilato da uno dei tanti menù distribuiti ai “clienti” e custodito in una cartellina rigida in pelle blu. La sua attendibilità è quindi fuori discussione. Compresi i prezzi.
Un pasto medio costa poco più di dieci euro. L’iva non viene applicata perché, come in tutti gli esercizi interni alle aziende private o alla pubblica amministrazione, non è previsto dalla legge. Si tratta, infatti, di un servizio che non ha scopo di lucro: viene fornito per agevolare la vita dei lavoratori, anche se di alto rango, come si presume che siano i parlamentari. 

La gestione del ristorante del Senato è affidata ad una ditta privata, la Gemeaz Cusin, con sede a Milano.
Il Senato fornisce il locale al piano terra in stile liberty: quasi 200 coperti, su una superficie di circa 400 metri quadrati, cucine a parte. E anche le attrezzature per la cottura, le tovaglie, i bicchieri e le posate. Queste ultime debbono essere periodicamente rinnovate perché recano lo stemma senatoriale e sono spesso “predate” come souvenir.
Ovviamente il prezzo pagato dagli avventori non basta a pagare le spese. Così per ogni coperto del ristorante la “Camera alta” deve raddoppiare la cifra corrisposta dai commensali. L’operazione costa circa 1.200.000 euro l’anno. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto sapere, in serata, che i prezzi della ristorazione interna verranno presto adeguati ai costi effettivi. I senatori Questori sono stati, infatti, invitati “ad assumere nel più breve tempo possibile tutte le necessarie iniziative e decisioni”. E’ una vittoria del web.
Soddisfazione è stata, invece, espressa dal deputato Carlo Monai (Italia dei Valori), che ha diffuso il menu del ristorante del Senato. “Bisogna dare segnali di sobrietà”, ha detto commentando la decisone di adeguare i prezzi. “Certo, – ha detto – è un gesto simbolico, ma in un momento come questo non possiamo vivere in un giardino dell’Eden”.

IL MENU DEL SENATO
Antipasti
Carpaccio di filetto con salsa al limone: 2,76 €
Lamelle di spigola con radicchio e mandorle: 3,34 €
Prosciutto e melone: 2,33 €
Antipasto al buffet: 3,34 €
Primi piatti
Spaghetti alle alici: 1,60 €
Risotto con rombo e fiori di zucca: 3,34 €
Penne all’arrabbiata: 1,60 €
Minestra di pasta e patate: 1,60 €
Zuppa di verdure: 1,60 €
Secondi piatti
Filetto di orata in crosta di patate: 5,23 €
Omelette con mozzarella: 2,68 €
Scaloppina di vitello al pepe verde: 5,23 €
Pesce spada alla griglia: 3,55 €
Lombatina di vitello ai ferri: 3,55 €
Contorni e verdure
Patate alle erbe aromatiche: 1,43 €
Purea di patate: 2,62 €
Bietina ripassata: 1,43 €
Rape rosse al naturale: 1,43 €
Fagiolini al limone: 1,43 €
Melanzane a funghetto: 1,43 €
Verdure al vapore: 1,43 €
Cappuccina: 1,43 €
Lattuga: 1,43 €
Finocchi: 1,43 €
Rucola: 1,43 €
Radicchio: 1,43 €
Julienne di carote: 1,43 €
Pomodoro con alici: 1,43 €
Bevanda standard: 0,67 €
Dolci al carrello: 1,74 €
Pane e servizio: 0,52 €

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