Due vigili urbani e due carabinieri per “fermare” Enrico Pazzi. La denuncia di Pierluigi Roesler Franz

Giornalista sbattuto fuori dal IV Municipio di Roma

ROMA – Ennesimo caso di libertà di stampa negata. A denunciarlo è il consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Pierluigi Roesler Franz, che invoca un’immediata e ferma presa di posizione dell’Ordine nazionale, della Fnsi e dell’Unione Cronisti.
Questi i fatti: il 1° agosto scorso, alle ore 17.30, il giornalista pubblicista Enrico Pazzi, 36 anni, iscritto all’Ordine dei giornalisti della Puglia, stava tranquillamente filmando l’assemblea pubblica partecipata del IV Municipio di Roma (Montesacro), che dibatteva sul prolungamento della metro B1 alla Bufalotta. Dopo una ventina di minuti, due vigili gli si sono avvicinanti comunicandogli che il presidente del Consiglio del IV Municipio, Roberto Borgheresi, gli aveva negato la possibilità di fare riprese video e audio della seduta, ma senza spiegargli il perché. Mostrandogli la richiesta e il rifiuto all’autorizzazione scritto in calce e firmato da Borgheresi, i vigili urbani hanno, quindi, chiesto al giornalista di spegnere la video camera. Enrico Pazzi, ritenendosi giustamente “colpevole” al massimo di svolgere il proprio mestiere di cronista, ha invece proseguito a riprendere la seduta per circa un quarto d’ora. Sono allora intervenuti i carabinieri e lo hanno fatto uscire dall’aula.
“Credo – afferma Pierluigi Roesler Franz – che il comportamento del presidente del Consiglio del IV Municipio, Roberto Borgheresi, non sia conforme alla legge, né alla Costituzione, trattandosi di seduta pubblica con la contemporanea partecipazione di politici e del pubblico”.

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