L’analisi dei primi 3 mesi del 2011 vede scendere del 2,4% le vendite dei quotidiani. Meglio l’online

Ultimi dati Fieg, fotografia di una stampa in crisi

Carlo Malinconico

ROMA – Luci e ombre sui conti trimestrali delle otto società editrici quotate. Migliorano le condizioni di gestione, ma la mancata ripresa dei consumi delle famiglie si ripercuote sul settore della stampa.
E’ quanto emerge dai dati resi noti dal centro studi della Fieg, che ha analizzato i resoconti trimestrali delle società quotate.
“L’analisi dei conti dei primi tre mesi dell’anno evidenzia una leggera contrazione (-0,3%) dei ricavi che però – afferma Carlo Malinconico, Presidente della Fieg – non hanno compromesso gli equilibri aziendali per il proseguimento delle politiche di contenimento dei costi (-0,6%)”.
Il Margine operativo lordo è ulteriormente migliorato (+14,9%), mentre l’utile netto, pur mantenendo un risultato negativo, ne ha ridotto l’ampiezza (da -21,3 a -11,6 milioni di euro).
Sul fronte dei ricavi, la nota positiva che emerge dal confronto dei dati dei primi trimestri 2010-2011 è rappresentata dalla ripresa dei ricavi pubblicitari delle otto società editrici quotate (+1,5%), in un contesto di mercato ancora in declino (-3,2%); la nota negativa proviene dall’andamento dei ricavi da vendita in leggera flessione (-0,6%).
Su quest’ultima voce ha fatto sentire i suoi effetti l’ulteriore diminuzione delle vendite di prodotti collaterali abbinati ai giornali (-9,3%), il cui declino è ormai in atto da circa un triennio e che non sembra destinato ad arrestarsi. Giù anche le vendite dei quotidiani del 2,4%.
Le strategie operative delle imprese editrici sono sempre più orientate verso una dimensione di multimedialità.
E’ un dato che si ricava dalla constatazione che le attività online delle imprese analizzate sono cresciute nel primo trimestre del 2011 del 32,4%.
Peraltro, in rapporto al fatturato, si tratta di un’incidenza ancora molto contenuta (2,5%), ma più che raddoppiata rispetto al 2008 (1,4%).
Quanto ai costi, quello del lavoro ha fatto registrare anche nel primo trimestre del 2011 la flessione più ampia (-1,9%). Si tratta, del resto, del principale centro di costo per le imprese editrici.

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