La Cpo dell’Aser denuncia che l’innalzamento dell’età è avvenuto senza consultare la base

Pensioni: giornaliste dell’Emilia Romagna in rivolta

Camillo Galba (Giunta Fnsi) e Serena Bersani (Aser)

BOLOGNA – In merito all’innalzamento dell’età pensionabile per le giornaliste, la Commissione Pari Opportunità dell’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna “è costretta a prendere atto che le scelte prospettate, se approvate dall’Inpgi, andrebbero addirittura oltre  le  decisioni governative e, fatto ancora più grave per un organismo cui spetta  la tutela di tutti gli associati,  che queste scelte non hanno coinvolto la base del sindacato, né quanto meno i cdr o i fiduciari delle singole redazioni”.
Secondo la Cpo dell’Aser “la manovra che si rende necessaria all’Inpgi dovrà necessariamente essere accompagnata da tutti i possibili meccanismi di garanzia e di welfare necessari  per dare sicurezza economica  e migliorare la qualità della vita  delle giornaliste.
Si chiede, dunque, di affrontare la realtà secondo un’ottica diversa, basata sulla situazione di oggettiva disparità tra uomo e donna che riguarda anche la categoria giornalistica, e che tutto ciò si traduca in comportamenti e politiche sociali adeguate, con un’azione di vasto respiro di tutela e promozione dei diritti di tutte”.
La Cpo dell’Emilia-Romagna fa,  inoltre, presente che l’Aser, insieme al Gus regionale, ha recentemente firmato con la Consigliera di Parità per l’Emilia-Romagna, Rosa Maria Amorevole, un Protocollo d’intesa che prelude alla Carta di Pari Opportunità e alla creazione di un Osservatorio permanente che, in accordo con il Sindacato dei giornalisti e  con la Consulta dei cdr e dei fiduciari di redazione, potrà  monitorare la situazione e realizzare le azioni più efficaci.

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