Alla bozza siglata il 13 giugno a Milano, aggiunta oggi la cifra relativa alla parte economica

Contratto Fieg-Fnsi: Siddi strappa 105 euro per tutti

Alla “bozza” firmata da Alberto Donati e Franco Siddi, il 13 giugno scorso a Milano, mancava solo la cifra dell’aumento della parte economica, aggiunta oggi a Roma. La parola passa ora agli esecutivi di Fieg ed Fnsi (Foto Giornalisti Calabria)

ROMA – Siglata l’ipotesi di intesa sul rinnovo della parte economica biennale del contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi e sul nuovo welfare. L’intesa, che prevede un aumento di 105 euro, mercoledì prossimo sarà sottoposta alla valutazione delle federazioni dei giornalisti e degli editori, che dovranno dare il via libera alla firma ufficiale.
In pratica, oggi Fnsi e Fieg hanno aggiunto l’ultimo tassello al mosaico sapientemente composto il 13 giugno scorso a Milano, quando in sede Fieg è stata siglata la bozza di contratto alla quale mancava solo la cifra dell’aumento economico. Cifra che, secondo gli editori, guidati da Alberto Donati, era da intendersi in doppia cifra, mentre secondo i giornalisti doveva prevedere la terza cifra.
Dunque, a Milano tutto era stato già deciso, tranne appunto la parte economica, per la quale Franco Siddi, alla fine, è riuscito a strappare la cifra più alta smentendo chi, in quella sede, era disposto ad accontentarsi di pochi una cifra nettamente più bassa.
L’aumento di 105 euro, in due trance, sarà uguale per tutti, quindi non inciderà in percentuale rispetto alle qualifiche contrattuali. Le aliquote contributive aumenteranno, invece, del 3 percento in cinque anni, con il primo punto nel gennaio del 2012.
Previsti, inoltre, sgravi contributivi per le aziende che assumeranno nuovi giornalisti a tempo indeterminato.
Nell’accordo, vi è anche la creazione di un ente bilaterale di formazione per la riqualificazione e il sostegno alle trasformazioni con attenzione a chi ha perso il lavoro. Ed ancora: premi aziendali per chi ha stipendi entro la soglia dei 40 mila euro, nel rispetto della legge per le maggiorazioni sui minimi, ed una commissione paritetica per il lavoro autonomo.

La trattativa, ripresa stamattina fino alla conclusione positiva di stasera dopo l’interruzione delle scorse settimane, recepisce nel testo anche il progressivo incremento dell’età pensionabile di vecchiaia delle donne che arriverà a 65 anni, a regime nel 2022, secondo l’ipotesi però che prevede il previo accordo delle parti sociali.
Le donne potranno anche andare in pensione a 60 anni con un lieve abbattimento della misura dell’assegno. Fermo restando che la pensione di anzianità all’Inpgi potrà essere corrisposta a 57 anni di età e 35 di contributi anche qui con un abbattimento dell’assegno in rapporto agli anni esatti.
“E’ stato un negoziato durissimo, con passaggi imprevedibili come quello di due settimane fa, quando la Fieg stava per fare un passo indietro. Questo è un contratto che rappresenta un atto di responsabiltà, non scontata, maturata tra due parti sociali consapevoli delle difficoltà che viviamo, ma alla fine capaci di far prevalere la scommessa sulla fiducia di un futuro del sistema dell’informazione industriale e del lavoro giornalistico”. Questo il commento del segretario generale della Fnsi, Franco Siddi.
“Teoricamente – spiega Siddi – il negoziato doveva essere solo tecnico, con un semplice ricalcolo degli incrementi retributivi in relazione all’inflazione. La Fnsi ha premuto con forza per cogliere l’occasione di affrontare correttamente alcune urgenze non rinviabili, che in caso contrario avrebbero potuto aprire la strada a scenari più negativi per la previdenza dei giornalisti, per i loro salari e per le garanzie per la libertà d’impresa.
Gli aumenti retributivi – aggiunge il segretario generale della Fnsi – sono, comunque, in linea con una civile crescita retributiva, ma in relazione con la messa in sicurezza delle pensioni giornalistiche di oggi e di domani.
Infatti, una quota di risorse è stata destinata all’incremento delle aliquote a carico delle imprese.

Da parte nostra, con coraggio e responsabilità, apriamo un’opzione per un welfare attivo del lavoro con sgravi retributivi per il lavoro stabile accompagnato ad una decisione di creare un istituto bilaterale di formazione.
Novità in questo contratto – conclude Franco Siddi – è l’aumento uguale per tutti: una scelta doverosa per garantire la crescita soprattutto alle nuove generazioni di giornalisti che hanno una remunerazione più bassa, ma attenti tuttavia a mantenere un equilibrio nella parametrazione giornalistica”.
Nella prossima settimana l’ipotesi d’intesa tra il sindacato dei giornalisti e gli editori sarà sottoposta agli organi delle due federazioni per la valutazione. Successivamente si andrà alla sigla ufficiale.

Nella sede di via Piemonte le due delegazioni della Federazione della Stampa e degli editori erano riunite da ore per arrivare alla stretta finale sul rinnovo biennale della parte economica del contratto e del nuovo welfare. Superati molti scogli si erano limati gli ultimi punti dell’accordo prima della sigla dell’ipotesi d’intesa.

La soluzione individuata per questa parte del contratto, tra cui la nascita di una commissione paritetica per il lavoro autonomo, può offrire alle colleghe e ai colleghi una boccata di ossigeno al fine di avviare una ripresa dell’occupazione e mantenere l’equilibrio del nostro sistema previdenziale in una situazione di crisi del settore.

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