Sul tavolo la tardiva e confusa applicazione della legge 150/2000 e l’impasse della trattativa all’Aran

Fnsi: insediata la Commissione nazionale Uffici Stampa

Gino Falleri

Giovanni Rossi

ROMA – Si è insediata, a Roma, la Commissione nazionale Uffici Stampa della Fnsi. Presieduta da Gino Falleri e coordinata dal segretario aggiunto Giovanni Rossi, la riunione ha aperto una proficua discussione su un’ampia agenda di argomenti dettati dai consiglieri nazionali e dai coordinatori regionali che costituiscono la Commissione.
Numerosi gli argomenti discussi che hanno tenuto conto, intanto, della premessa fatta da Giovanni Rossi di una distinzione tra uffici stampa pubblici e uffici stampa privati, per la natura diversa delle norme contrattuali che ne regolano composizione e trattamento retributivo e previdenziale.
Alla riunione, la prima organizzata dopo il rinnovo degli organismi nazionali della Fnsi, è intervenuto anche Marco Caramagna, presidente del gruppo di lavoro “uffici stampa” dell’Ordine nazionale dei giornalisti, costituito per avviare un comune lavoro di esame delle questioni di natura giuridica e deontologica originate dalle attività, ancora tutte da esplorare, condotte dagli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende private, e quindi pensare a forme di formazione e aggiornamento degli addetti stampa.
Dopo il saluto di Gino Falleri ed una breve informativa sugli argomenti di più viva attualità, l’insediamento della nuova Commissione tematica della Fnsi è stata effettuata dal coordinatore Giovanni Rossi, impegnato su più fronti ad affrontare questioni spinose che sicuramente impegneranno i prossimi “tre anni e mezzo” di consiliatura nazionale.
Tra tutti spiccano la tardiva e confusa applicazione della legge 150/2000 nella pubblica amministrazione e l’impasse che si registra in sede Aran (ente, tra l’altro, commissariato), nel dibattito sul contratto nazionale e i profili professionali dei componenti gli uffici stampa. Impasse che si riflette nei rapporti con i sindacati confederali e di categoria di Cgil, Cisl,Uil e Ugl, impedendo di pervenire ad una sottoscrizione unitaria dello stesso contratto nazionale. Rossi ha sottoposto all’esame della Commissione anche lo scottante argomento del passaggio dei contributi previdenziale dei dipendenti pubblici dall’Inpdap all’Inpgi, che per alcuni rischia di rivelarsi beffardo. Quindi, è tornato a toccare il tasto degli uffici stampa privati, i cui giornalisti addetti sono ancora da garantire e tutelare compiutamente, con la proposta di trattare la questione in un incontro con i vertici della Confindustria e delle altre associazioni datoriali. Tra le altre proposte illustrate da Gino Falleri e Giovanni Rossi, l’ipotesi di costituire un coordinamento dei giornalisti che lavorano negli Uffici Stampa e nelle Agenzie di Stampa delle Regioni. Infine, l’organizzazione di un incontro con la Conferenza dei Rettori, relativamente allo status dei colleghi che lavorano negli Uffici Stampa delle università italiane.
L’importanza del ruolo che devono svolgere le Associazioni regionali della Stampa, circa i modi per affrontare e risolvere le problematiche legate alla realizzazione degli Uffici Stampa e alle questioni contrattuali che agitano i giornalisti occupati in Comuni, Province e Regione, è stata ribadita da Carlo Parisi della Giunta Esecutiva Fnsi, per il quale il settore pubblico offre una importante risorsa per l’occupazione delle nuove leve giornalistiche. Parisi ha chiesto, perciò, maggiore trasparenza nelle assunzioni privilegiando i concorsi alle assunzioni a tempo determinato che non garantiscono serietà e coerenza al prodotto giornalistico realizzato.
Dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria è stata, inoltre, avanzata una serie di proposte legate all’attuazione negli enti pubblici del codice dell’amministrazione digitale (Cad) e alla corretta applicazione delle Linee Guida sui siti web della Pubblica Amministrazione.
La riunione si è conclusa con l’impegno di portare sul territorio la discussione avviata a Roma, anche con l’ausilio di documenti e proposte utili ad affrontare ad esempio, la sfida che si pone davanti agli uffici stampa con l’affermarsi della multimedialità e della realtà dei social network divenuti nuovi canali informativi.

Filippo Praticò

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