L’editore pakistano Hamed Haroon chiede di “esaminare con attenzione la sua ultima testimonianza”

Shahzad: “L’ultima minaccia” gli è costata la vita

Hamed Haroon con Pippo Marra

ISLAMABAD (Pakistan) – L’editore del gruppo pakistano Dawn e presidente della All Pakistan Newspaper Society (Apns), Hamed Haroon, chiede “al governo e alle agenzie d’intelligence” del Pakistan di indagare sull’uccisione del giornalista di Aki – Adnkoronos International, Saleem Shahzad, e di “esaminare con attenzione la sua ultima testimonianza”.
Facendo riferimento alle denunce di Shahzad, Haroon sottolinea in una nota inviata all’Adnkronos, come stia “alle indagini ufficiali scoprire se l’incidente del 18 ottobre (2010) o il suo ultimo articolo su Asia Times Online” sull’attacco del 22 maggio alla base militare di Mehran, a Karachi “abbiano affrettato il suo omicidio”.
Riguardo all’«incidente del 18 ottobre», Haroon fa riferimento “all’ultima minaccia” denunciata da Shahzad in un carteggio via email con lo stesso presidente dell’Apns. Nel messaggio, riferisce Haroon, Shahzad “raccontava i dettagli dei suoi incontri al quartier generale dell’Isi a Islamabad”.
”Il giornalista – si legge nella nota – aveva confidato a me e a molti altri di aver ricevuto minacce di morte da vari ufficiali dell’Isi in almeno tre occasioni negli ultimi cinque anni”.
“In qualità di presidente della All Pakistan Newspaper Society (Apns) e come capo del gruppo leader dei media in Pakistan – prosegue il comunicato – ritengo che la sicurezza dei giornalisti sia di fondamentale importanza.
Attualmente l’Apns è impegnata per la creazione di un organismo nazionale per le indagini sulle gravi minacce ai giornalisti, un ente a cui il Comitato per la protezione dei giornalisti di New York e altre organizzazioni di primo piano della stampa pakistana e dei diritti umani si sono impegnati a sostenere con forza.
Il Pakistan è uno dei Paesi con il tasso più alto al mondo di omicidi giornalisti e un ambiente simile contrasta con il funzionamento della democrazia”.

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