Soddisfazione per gli ascolti, ma allarme sull’assenza di piano di sviluppo e investimenti

La7: i giornalisti chiedono garanzie

Enrico Mentana

ROMA – Soddisfazione per gli ascolti del TgLa7, allarme su assenza piano di sviluppo e investimenti su nuove tecnologie e nuovi media, richiesta ai vertici aziendali di un piano industriale e alla direzione di un piano editoriale: così si è espressa, ieri, all’unanimità l’assemblea dei giornalisti di La7.
Nel documento, diffuso dal Comitato di redazione, si esprime “grande soddisfazione per gli straordinari risultati di ascolto ottenuti dal telegiornale diretto da Enrico Mentana (9,1% di share ad aprile) che ha prodotto una crescita senza precedenti della raccolta pubblicitaria (+30% nel primo trimestre 2011) e ha trainato l’intero palinsesto della rete (3,4% di share medio giornaliero nel primo trimestre 2011 rispetto al 2,71% dell’anno precedente)”.
Tuttavia, il Cdr denuncia che “in un quadro così brillante, l’assenza di un piano di sviluppo e di investimenti sulle nuove tecnologie e i nuovi media, strategici per tutto il gruppo Telecom, che sappia valorizzare l’informazione targata TgLa7 e consolidare i risultati ottenuti, con nuove opportunità di crescita per TiMedia e per i giornalisti”.
L’assemblea di La7 rinnova la richiesta ai vertici aziendali di un piano industriale e alla direzione di un piano editoriale, “documenti indispensabili per delineare con chiarezza obiettivi e spazi dell’informazione, a cominciare da quelli su La7 e La7d, a tutela della professionalità e dell’occupazione dei giornalisti e auspica che l’azienda sappia cogliere la disponibilità al confronto già manifestata dalle rappresentanze sindacali”.
Il documento votato all’unanimità si conclude con la richiesta “al Comitato di Redazione – con il supporto della Fnsi, delle Associazioni Regionali della Stampa e dei legali di fiducia – di affrontare le questioni ancora aperte su Tfr, Cnlg, accordi aziendali e contratto di solidarietà anche per evitare nuovi, non auspicabili, contenziosi giudiziari collettivi e individuali e considera inaccettabile un ridimensionamento dei contratti di sostituzione ferie ed aspettative che comporterebbe modifiche all’organizzazione del lavoro e la non corretta applicazione delle regole contrattuali”.

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