L’addio del radiocronista calabrese a “Tutto il calcio minuto per minuto”: va in pensione

Triplice fischio per il giornalista Tonino Raffa

Tonino Raffa

PARMA – “Triplice fischio” per il giornalista Tonino Raffa, storica voce di “Tutto il calcio minuto per minuto”, ieri allo Stadio “Tardini” di Parma. Quella vinta dal Parma contro la Juventus per 1-0 è stata, infatti, la sua ultima partita da radiocronista della Rai.
Dopo 36 anni di servizio, dei quali 29 al microfono, Tonino va in pensione. Una conclusione di carriera in bellezza, la sua, a cui il conduttore della trasmissione, Alfredo Provenzali, ed il caporedattore Riccardo Cucchi, nel finale di partita hanno concesso l’onore del campo principale. E per lui, prima dell’incontro, la consegna da parte del Parma Fc della maglia col numero 1125, quanto le partite raccontate.
Una brillante carriera, quella di Tonino Raffa, che ha legato la sua voce, oltre al calcio, ad importanti avvenimenti di basket, pallanuoto e ciclismo, curando in particolare i servizi legati al Giro della Provincia di Reggio Calabria ed al Giro di Calabria.
Nato a Reggio Calabria il 17 maggio 1946, Antonino Raffa ha iniziato la sua carriera di giornalista a metà degli anni Sessanta, collaborando con vari quotidiani e riviste. Pubblicista nel 1970, è stato assunto praticante da “Il Giornale di Calabria” diventando professionista il 24 maggio 1975.
Assunto in Rai nel 1979, nella sede regionale di Cosenza, ha condotto il Tg Calabria per circa vent’anni. Nel 1982 ha affiancato Enrico Ameri, per le interviste del dopo partita, nel programma di Radio 2 “Domenica Sport”, condotto da Mario Giobbe, in onda dopo “Tutto il calcio minuto per minuto” del quale è diventato radiocronista dal 1988.
Nel 1999 è stato defintivamente trasferito a Roma ed integrato nella redazione radiocronache del Giornale Radio, anche se non ha mai tagliato i ponti con la sua città, nella quale risiede la sua famiglia. Ha seguito per la Rai le Olimpiadi di Atlanta 1996, Atene 2004 e Pechino 2008. I Mondiali di calcio di Italia 1990, Stati Uniti 1994, Francia 1998, Giappone-Corea del Sud 2002, Germania 2006 e Sudafrica 2010 e gli Europei di Inghilterra ‘96 e in Portogallo 2004 e Austria-Svizzera 2008.
È stato tra i fondatori dell’Ussi Calabria, nel 1992, e consigliere nazionale dell’Unione Stampa Sportiva Italiana per dieci anni. Nel 2010 gli è stato conferito il premio Coni-Ussi per la sezione Radio.
A Tonino Raffa il grande abbraccio dei giornalisti calabresi.

2 commenti:

  1. Complimenti Tonino,
    la Calabria sportiva e non, difficilmente potrà dimenticare i tuoi appassionati e precisi commenti domenicali. Sei stato un giornalista completo.
    E’ giusto che il tuo nome resti legato al prestigioso albo dei giornalisti speciali che, con la loro attività, hanno esaltato le gesta di una regione che ha avuto la fortuna di contare su un comunicatore bravo, ricco di umanità, fiero sostenitore della Calabria che cambia.

    Peppe Sarlo

  2. Carissimo Direttore, grazie per aver dato spazio a questa notizia. Fai benissimo a salutare Tonino Raffa e a farlo in nome e per conto di tutti i giornalisti calabresi. Tonino è stato per molti di noi una vera e propria icona. Lo era soprattutto per me che non sono mai riuscito a vedere fino in fondo e per intero una partita di calcio. Eppure mi bastava sentirlo alla radio per darmi la certezza di essere io cresciuto in una redazione, quella della sede Rai di Cosenza, avendo avuto il grande privilegio di essergli stato compagno di banco e di stanza. Un grande professionista, uno straordinario cronista sportivo, dal carattere scontroso e a volte difficile, ma pieno della sua professione dalla testa ai piedi, fiero di quello che sapeva fare e soprattutto di quello che poteva insegnare ai più giovani. Peccato che la redazione calabrese della Rai lo abbia perso così presto: avrebbe potuto dare alla Calabria molto, e avrebbe potuto insegnare meglio a chi di noi si occupava di giornalismo sportivo il grande segreto della sua magia. Ma la grande Rai lo ha rapito alla Calabria e ce lo restituisce oggi icona e simbolo di un cronista senta tempo, efficace e puntualissimo, preparato e dal cuore grande, capace di trasformare il suo studio di registrazione in una grande platea sulla corrida moderna del calcio giocato.
    Caro Tonino a me rimane il rammarico personale di non essere potuto arrivare in tempo alla tua festa, quella che ti hanno preparato i tuoi colleghi Rai all’Olimpico di Roma, il ghota del giornalismo sportivo italiano, ma sentivo di dover votare e quindi sono tornato lunedì in Calabria per compiere un dovere diverso. Solo per questo non mi hai visto alla tua festa. So che sei stato raccontato e osannato come uno dei più grandi cronisti sportivi della radio italiana, e credo che i tuoi figli oggi possano essere fieri dei tanti insegnamenti professionali che lasci a tutti noi. Forse loro, come figli, avranno sentito la mancanza del loro papà soprattutto il sabato e la domenica, ma tutti noi, in compenso, la domenica aspettavano di sentire la tua voce per vivere emozioni forti, e questo capitava anche a me che con il calcio e lo sport ho sempre avuto un grande deficit di conoscenza. Io, a differenza di tanti altri, posso dire: ho vissuto con lui per anni nella stessa stanza, e lo ricordo con queste sue gambe alzate sul tavolo per curare una flebite storica e questo piglio caratteriale che, spesso, lo rendeva insopportabile, ma ai grandi inviati si deve perdonare ogni eccesso. Questa è la regola ferrea delle redazioni che si rispettano. Lo era un tempo, ma per fortuna lo è ancora oggi. Intimamente spero che una grande azienda come la nostra, la grande Rai, trovi il modo per recuperare un genio della telecronaca sportiva come solo tu sei stato per anni.
    Pino Nano

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