ROMA – Gli italiani viaggiano su Internet con il freno a mano tirato. La conferma della lentezza delle reti informatiche del nostro Paese, e che induce molti addetti ai lavori a chiedere più sforzi per la banda larghissima, arriva da una ricerca svolta dalla società specializzata Akamai, da cui emerge che l’Italia sulla velocità del web è penultima in Europa (insieme alla Grecia e davanti solo alla Spagna), con 3,4 Mb per secondo.
Al polo opposto, e con una velocità quadrupla (13,7) si piazza la Corea del Sud. L’indagine di Akamai, che si basa sul traffico di 84mila server distribuiti in 72 Paesi, si riferisce al quarto trimestre del 2010 e riserva non poche sorprese, la prima delle quali è che la città più veloce d’Europa non è Londra o Parigi o una qualsiasi delle altre grandi capitali, ma Costanza, in Romania, al 56/mo posto nel mondo con 8,23 Mb.
Il paese mitteleuropeo ha, evidentemente, puntato molto sullo sviluppo delle reti, visto che riesce a piazzare anche la città di Iasi in 75/ma posizione. La classifica è, comunque, dominata dalla Corea del Sud, che occupa la prima posizione con Taegu (18,36 Mb in media), le successive dieci e un totale di 16 città nelle prime 100 mondo (Seul è all’11/mo posto).
Molto bene si comporta anche il Giappone, che ha una velocità media complessiva di 8,3 Mb al secondo, con circa 60 città tra le prime 100. Se è vero che non c’é nemmeno una città italiana tra le prime cento, va detto che se ne contano poche anche tra le europee: oltre alle due romene si individuano infatti solo una norvegese, quattro olandesi, una spagnola (Valencia), una portoghese (Porto), una ceca (Brno), un’austriaca (Salisburgo) e un’inglese.
Le cose non vanno meglio se dalla velocità media si passa ad esaminare quella di picco, vale a dire la più alta possibile. L’Italia resta tra le ultime posizioni d’Europa con 14 Mb e la Corea del Sud cede lo scettro a Hong Kong (37,9). La quota di coloro che possono contare su una velocità superiore ai 5 Mega é infatti appena del 10% (comunque in crescita rispetto al 7,7% del trimestre precedente), contro il 58% del Giappone.
Sulla velocità, insomma, l’Italia tentenna, ma la classifica si ribalta se si guarda al traffico legato agli attacchi informatici: il 3,6% del totale mondiale proviene infatti dal nostro Paese, che si piazza così in settima posizione dietro a Russia (10%), Taiwan, Brasile, Cina, Usa ed Egitto. L’Italia resta inoltre la prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili (30%, contro il 28% del trimestre precedente).
In Corea del Sud la rete quattro volte più veloce della nostra. Penultimi in Europa, dove svetta la Romania