Una proposta di legge per aggiornare il codice deontologico e rafforzare il legame tra Ordine e Garante

Giornalisti e privacy: per il Pd, un rapporto datato

ROMA – Una legge per dare un ”impulso all’aggiornamento” del codice deontologico dei giornalisti per creare il ”giusto equilibrio” tra diritto all’informazione e diritto alla privacy in tema di intercettazioni, è l’obiettivo di una proposta di legge di iniziativa del Pd a firma di Antonello Soro, Roberto Zaccaria, Gianclaudio Bressa, Pierluigi Castagnetti e altri deputati democratici.
La proposta, presentata oggi in una conferenza stampa a Montecitorio, come ha spiegato Soro è ”senza intenti punitivi” e ”segue un canale alternativo a quello del governo”.
In altre parole, se il governo con le sue iniziative intende limitare le intercettazioni, l’iniziativa del Pd si muove sul versante dell’informazione per evitare che con l’esercizio dell’informazione (”sacrosanto e che non si vuole limitare”) siano danneggiate terze persone coinvolte senza rilevanza alcuna, cittadini estranei ai fatti che vengono ”stritolati dal racconto pubblico di vicende delle quali sono semplici comparse”.
Obiettivo dichiarato è anche ”spezzare il circuito perverso di una competizione al ribasso tra le diverse testate giornalistiche, alla ricerca del particolare piccante che faccia vendere una copia o guadagnare qualche telespettatore in piu”.
In sostanza la proposta di legge, composta di un solo articolo e tre commi, ”rende cogente” un ”aggiornamento del Codice deontologico che in alcuni suoi aspetti appare datato” e non prevedere effetti dovuti alle moderne forme di comunicazione.
Punto qualificante della proposta è una forma di collaborazione tra l’Ordine dei giornalisti e il Garante per la protezione dei dati personali, più noto come il Garante della privacy, che avrà l’obbligo di sollecitare l’aggiornamento del codice entro un mese dall’approvazione della legge. Spettera’ poi all’Ordine dei giornalisti di definire le modifiche con la previsione degli ambiti di intervento (in sostanza la pubblicazione delle intercettazioni) e le relative ”sanzioni pecuniarie, amministrative da applicarsi a cura del Garante”.
Se l’Ordine – questo il punto di novità – non si attiva entro tre mesi, il Garante provvede entro i successivi trenta giorni” a predisporre le modiche previste dalla legge.
”Quella che si vuole realizzare – ha spiegato Zaccaria – è un’operazione di aggiornamento che non è solo in termini di autodisciplina perchè l’Autorità concorre a determinarla e poi controlla l’applicazione”.
Ma perchè questo intrvento? ”Anche oggi le normative ci sono – ha spiegato Zaccaria – ma sono troppo generali”.
In definitiva, ha concluso Soro, ”noi vogliamo un meccanismo di autodisciplina serio, piu’ efficace di norme provenienti dall’esterno e dettate dal governo”.

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