Domani presidio davanti al Palazzo di giustizia di Milano contro il divieto della Procura

Caso Ruby: porte chiuse ai fotoreporter

Karima El Mahroug in arte Ruby

Rosi Brandi (Presidente Gruppo Cronisti Lombardi)

Silvio Berlusconi

MILANO – Un presidio davanti al Palazzo di Giustizia e un ricorso nelle competenti sedi giudiziarie: così il Gruppo Cronisti Lombardi, d’intesa con l’Associazione Lombarda Giornalisti e l’Unione Nazionale Cronisti Italiani, intende protestare domani contro il divieto d’ingresso a fotoreporter e cineoperatori imposto dal Procuratore generale, Manlio Minale, in occasione della prima udienza sul “caso Ruby”.
Il provvedimento è un’offesa alla categoria dei giornalisti: impedire la documentazione visiva del processo, in cui il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è imputato per prostituzione minorile e concussione, significa limitare il diritto costituzionalmente garantito di informare in modo corretto e trasparente “con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Significa, inoltre, impedire all’opinione pubblica l’accesso a una informazione completa, insinuando peraltro il sospetto che vi sia “qualcosa” da nascondere.
I tentativi di mediazione fatti dal Gruppo Cronisti Lombardi, con l’Associazione Lombarda Giornalisti e l’Unione Nazionale Cronisti Italiani, si sono arrestati oggi di fronte al muro di incomprensibile refrattarietà agli operatori dell’informazione eretto dalla Procura Generale.
La decisione di impedire la documentazione del processo con macchine fotografiche e telecamere, pur avendo autorizzato le riprese audio, è antistorica, antidemocratica e introduce un pericoloso precedente a scapito della libertà di informazione. I motivi di sicurezza non possono affatto giustificare il provvedimento, firmato in data 29 marzo dall’Avvocato generale, Laura Bertolé Viale, e oggi confermato nonostante i molteplici appelli a revocarlo: l’accesso in aula di fotoreporter e cineoperatori doveva e poteva comunque essere garantito, sia pure con alcune  limitazioni a fronte dell’elevato numero di richieste di accredito.
E’ stata però rifiutata ogni proposta di collaborazione offerta dai cronisti: per protestare contro questo ingiustificato tentativo di oscurare l’informazione domani mattina, a partire dalle ore 10, il Gruppo Cronisti Lombardi organizzerà un presidio davanti al Palazzo di Giustizia. Parteciperà anche il presidente nazionale dell’Unci, Guido Columba. Sarà questo il primo momento di mobilitazione della categoria, che si riserva per il futuro azioni legali nelle competenti sedi giudiziarie.
Il Gruppo Cronisti Lombardi, facendosi garante di una informazione libera da condizionamenti, invita di nuovo il Procuratore generale e l’Avvocato Generale a revocare il loro grave provvedimento, che di certo non contribuisce a creare un clima sereno intorno a un processo di estrema di rilevanza per il nostro Paese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *