L’AQUILA – “La sentenza del giudice di Ortona, che condanna il giornale on line Primadanoi.it per violazione della privacy, solo perché è stato conservato nell’archivio elettronico del sito una notizia riguardante la vicenda penale di due coniugi, pone seri problemi ai giornalisti nell’esercizio del diritto di cronaca”.
Lo l’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, presieduto da Stefano Pallotta, evidenziando che “l’articolo in questione, peraltro, secondo anche il parere del Garante per il trattamento dei dati personali, era stato redatto rispettando i criteri fondamentali del codice deontologico dei giornalisti (verità sostanziale dei fatti, interesse pubblico e continenza nel linguaggio)”.
L’Odg abruzzese sottolinea che “se i giornali cartacei possono conservare nei loro archivi copie dei giornali pubblicati, non si capisce perché i giornali on line non debbano avere la stessa possibilità. Del resto, anche volendo cancellare i dati digitali di una notizia essa rimane indelebilmente presente nelle memorie cache dei motori di ricerca (feed Rss). Il problema, allora, non è di semplice risoluzione giudiziaria ma occorrerebbe, invece, per il reale esercizio del diritto all’oblio, che il legislatore stabilisca criteri certi e condivisi e non solo a livello nazionale data la complessità della materia e la sua natura globale”.
Anche l’Unci Abruzzo ha espresso solidarietà ai colleghi del quotidiano on-line Primadanoi.it per la sentenza del giudice di Ortona che condanna la testata a pagare 5.000 euro per aver mantenuto nell’archivio digitale una notizia di cui la redazione aveva curato costanti aggiornamenti nel tempo.
Anche il Garante della privacy aveva respinto il ricorso di una parte in causa. Per l’Unione Cronisti la sentenza pone una grave limitazione all’esercizio del diritto di cronaca e interrogativi sulla mancanza di una normativa completa sul giornalismo on-line, determinando un pericoloso precedente.
Odg e Unci Abruzzo preoccupati dalla sentenza di condanna di un giornale online