Oggi il quotidiano festeggia i 18 mesi di vita con l’inaugurazione della nuova sede

Il Fatto: dopo 18 mesi è tempo di web tv

Furio Colombo, Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Peter Gomez

ROMA – “Siamo neonati ma promettiamo bene”, scherza Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano, che oggi inaugura ufficialmente la nuova sede di via Valadier a Roma (dove la redazione si è trasferita dal primo febbraio), festeggia i 18 mesi di vita (é nato il 23 settembre 2009) e il consolidamento nelle vendite, puntando, entro l’anno, a una sua web tv.
“Viaggiamo stabilmente in edicola sopra le 72-73 mila copie, più 24-25 mila abbonamenti: siamo dunque intorno a quota 100 mila. Dati incredibili, al di sopra delle aspettative”, sottolinea Padellaro. Risultati confermati “anche negli ultimi giorni, nonostante non abbiamo la potenza di fuoco dei grandi quotidiani su vicende di grande impatto come il Giappone e la Libia.
Avevo il timore – confessa il direttore – che il giornale risentisse un po’ troppo, in senso favorevole, delle inchieste eclatanti, clamorose che ha affrontato, raccontando le vicende Berlusconi e i fatti più scottanti sul fronte della politica e della giustizia. E invece, anche quando quel vento favorevole spira con meno forza, Il Fatto continua a funzionare. Conserviamo dunque il nostro credito presso i lettori, a prescindere dal tipo di momento che viviamo”.
Il successo premia anche Saturno, l’inserto settimanale del venerdì dedicato alla cultura e diretto da Riccardo Chiaberge: “Da quando è uscito – dice Padellaro – il venerdì abbiamo quattromila lettori in più”.
Promossi anche “il satirico Il Misfatto, il sito Internet diretto da Peter Gomez che sta andando fortissimo e viaggia sui 300 mila contatti al giorno e il record di 400 mila amici su Facebook. Reinvestiamo gli utili – rivendica Padellaro – in altre iniziative, a dimostrare che la carta non è morta, anzi alimenta progetti di tipo diverso”.
Prossimo momento di sviluppo e di crescita, “una web tv: stiamo ragionando sulle soluzioni tecniche, magari stringendo anche accordi con emittenti su digitale terrestre o satellite per trasmetterne parte della programmazione. Riteniamo inevitabile – annuncia Padellaro – mettere in piedi questo tipo di strumento. Speriamo che vada in porto entro il 2011″.

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