La solidarietà della Fnsi. Per la Digos potrebbe trattarsi del gesto di un mitomane

Il giornalismo non si fa intimidire

Marco Travaglio e Michele Santoro

ROMA – Non ci stancheremo di ripeterlo, lo abbiamo detto in passato e lo ripetiamo con forza oggi: il giornalismo non si fa intimidire da nessuna minaccia.
Quelle contenute nella lettera con quattro bossoli recapitata a Michele Santoro, Marco Travaglio, Peter Gomez e Gianni Barbacetto, esattamente come le missive minatorie rivolte ai colleghi de Il Giornale poco tempo addietro, vanno condannate e basta.
Di fronte a questi gesti inquietanti, infatti, non facciamo, e non abbiamo mai fatto, analisi ideologiche preventive o condizionanti. Siamo, e rimarremo sempre, dalla parte della libertà di stampa e dei giornalisti minacciati.
A loro oggi, di nuovo, la nostra solidarietà piena e operosa. Di fronte al ripetersi di queste minacce oscure, e ad intermittenza di destinazione, chiediamo che le autorità preposte alla sicurezza non le considerino gesti rituali e inoffensivi ma vadano a fondo per scoprire le trame che si muovono nell’ombra.
La busta con i quattro proiettili e la lettera manoscritta è stata recapitata alla redazione di Raitre, in via Teulada, a Roma. Sull’episodio indaga la Digos secondo cui, visto il tono farneticante della lettera e l’assenza di sigle, probabilmente potrebbe trattarsi dell’opera di un mitomane.

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