
Da sin.: Carlo Parisi, mons. Fiorini Morosini e Franco Siddi
PAOLA (Cosenza) – “Garantire al cittadino un’informazione corretta e trasparente, al servizio esclusivo della verità, non dei potenti o dei tifosi: è questo il dovere del giornalista”. Un concetto affatto nuovo per Franco Siddi, segretario generale della Federazione della Stampa, che, in più occasioni, ha sottolineato “il valore etico dell’informazione, intesa come conoscenza”. E ha voluto ribadirlo ieri, nell’incontro ospitato a Paola, al termine della messa regionale per San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, organizzata dall’Ucsi della Calabria e che ha visto la partecipazione di ben tre arcivescovi giornalisti, Salvatore Nunnari (diocesi di Cosenza-Bisignano), Luigi Renzo (Mileto) e Giuseppe Fiorini Morosini (Locri), iscritti all’Unione Stampa Cattolica e al Sindacato Giornalisti della Calabria.
“La credibilità è la sfida più grande per i giornalisti italiani, e non solo, – ha detto Siddi – che hanno il compito di aiutare i cittadini, fornendogli una chiave di lettura, in modo tale che le notizie siano davvero materia di scelta”.
Per far questo, per assicurare, cioè, “una stampa che non presti il fianco a questa o a quella parte, un giornalismo fatto di professionisti liberi, non di mercenari, – ha sottolineato il segretario generale della Fnsi – i media devono porsi al di sopra delle questioni meramente economiche, dando, piuttosto, voce a chi non ce l’ha. Ai poveri, ai deboli, per cui possiamo fare tanto, contrastando disuguaglianze e discriminazioni. I potenti non hanno bisogno della stampa”.
Un appello “per un’informazione al servizio coraggioso della verità”, che deve varcare i confini del giornalismo cattolico, “altrimenti faremo una brutta fine – ha tuonato Siddi – e nei media, dalla carta stampata alla televisione, rimarranno soltanto due schiere: da una parte gli ideologizzati, gli schierati, appunto; dall’altra i disperati, pronti a tutto pur di lavorare”.
D’altronde i segnali non mancano, “specie in regioni difficili, come la Calabria – ha esordito Carlo Parisi, segretario regionale del Sindacato Giornalisti, confermando le preoccupazioni di Siddi – dove molti, troppi, colleghi sono sfruttati da editori senza remore: niente stipendi per mesi o un anno intero, oppure compensi da fame, che equivalgono ad un insulto”.
Il messaggio è, ancora una volta, forte e chiaro: “I giornalisti calabresi, e come loro tanti altri, devono reagire – ha sottolineato Parisi – per difendere il valore più caro, la propria dignità, e il diritto più normale, quello al lavoro. In condizioni decenti”.
Trovo molto interessanti gli spunti offerti dalla riflessione sulla nostra professione oggi. Con tutte le problematiche esistenti e il momento di grande difficoltà che rischia di far crollare l’editoria calabrese.
A Carlo Parisi
Presidente UCSI Calabria e Segretario FNSI Calabria
Caro Carlo,
credo sia necessario sottolineare, a chi si è trovato nella impossibilità di partecipare, che l’evento di Paola che ha visto riuniti, per la prima volta, i giornalisti calabresi e tre “colleghi” Vescovi, Mons. Salvatore Nunnari, Mons. Giuseppe Fiorini Morosini e Mons. Luigi Renzo nella ormai consolidata tradizione che vuole la Basilica di Paola momento di preghiera e serena condivisione d’’intenti per la ricorrenza del Patrono dei Giornalisti, San Francesco di Sales, ha rappresentato un’eccellente occasione per rafforzare l’assioma Chiesa e Mondo della Comunicazione in una regione che ha bisogno di questi momenti di testimonianza e speranza per raggiungere la migliore condizione di vivibilità.
Se poi aggiungiamo che l’evento ha registrato la gradita e autorevole presenza anche del neorieletto, Segretario Nazionale della FNSI, Franco Siddi, non possiamo non prendere atto quanto risulti importante e salutare l’attenzione del massimo organismo sindacale della Stampa sulla Calabria.
Ed è stato proprio dalle preziose riflessioni degli stessi Salvatore Nunnari e Franco Siddi che è partito l’invito a coltivare il più ideale percorso per rendere più responsabile, trasparente e sempre più pregnante di verità il modo di fare informazione.
Un appello che va fatto proprio come non mai da chi opera nell’Informazione e che va anche approfondito proprio per permettere ai calabresi di credere nell’itinerario di forte condivisione che Chiesa e Informazione hanno da tempo tracciato e che intendono intensificare per aiutare tutti a capire che anche la Calabria gioca la sua sfida a difesa della grande dignità conquistata.
Credo che le conclusioni di Franco Siddi aprano il varco alla necessità di allargare il confronto su un tema “Via i tifosi dall’Informazione!” che merita una presa di coscienza ed un più intenso processo di divulgazione proprio per favorire la realizzazione di un obiettivo caro a tutti: garantire la verità.
Peppe Sarlo
Decano dei giornalisti vibonesi