Unanime appello contro la chiusura dell’edizione locale ed il taglio di 6 redattori

Il Messaggero Veneto non cancelli Gorizia

TRIESTE – L’Assostampa Friuli Venezia Giulia, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, ribadisce la propria ferma contrarietà alla chiusura dell’edizione goriziana del Messaggero Veneto e si unisce all’appello rivolto dalla politica isontina e regionale all’Editoriale Fvg, Gruppo Espresso Repubblica, perchè tale decisione venga rivista. Il piano di risparmi avviato dall’azienda in concomitanza con l’imminente passaggio al tabloid del Messaggero Veneto di Udine e del Piccolo di Trieste, e dell’unificazione della fase di stampa nel nuovo stabilimento di Gorizia, non può finire per penalizzare proprio la comunità isontina.
Inoltre, il prospettato taglio di sei redattori per ognuno dei due quotidiani non sembra al sindacato il modo migliore per un rilancio delle due testate, entrambe leader nelle rispettive aree di diffusione. Ancora una volta si investe solo sulle macchine, si indeboliscono le redazioni, pensando forse che il cambio di formato, grafica e sistema editoriale sia da solo sufficiente a rafforzare i due giornali.
L’edizione di Gorizia è per il Messaggero Veneto presenza qualificante, una voce importante che da oltre cinquant’anni contribuisce al pluralismo dell’informazione in un’area particolare della regione. L’appello del sindacato è volto anche a tutelare i tanti collaboratori goriziani e isontini della testata, vero anello debole della catena, che dopo anni di sacrifici rimarrebbero senza lavoro.
L’Assostampa Friuli Venezia Giulia, segnala, fra l’altro, all’editore che, se anche solo una parte dei collaboratori storici del giornale (persone che arrivavano a scrivere anche 1500/2000 articoli all’anno…) fosse costretta a tutelarsi in altra sede, e in quella sede vedesse rinosciute le proprie ragioni, il piano di risparmi fin qui architettato verrebbe di fatto annullato. Il buon senso dovrebbe dunque portare tutti a valutare meglio la complessa questione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *