Per il quotidiano austriaco l’Unione Europea non tutela il pluralismo

Der Standard: “Berlusconi è come Putin”

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin

VIENNA – «Dopo la recente adozione della “legge bavaglio” sui mezzi di comunicazione, Budapest è additata come la pecora nera dell’Europa liberale. In realtà la svolta autoritaria del governo Orba’n ha avuto predecessori eccellenti, anche tra chi ora lo critica.
Dal primo gennaio la presidenza Ue è passata all’Ungheria, un paese che ha appena messo fuori gioco la libertà di stampa, uno dei beni essenziali della democrazia. Alle critiche da parte degli altri governi europei, persino da quello austriaco, Budapest ha risposto col silenzio. Dopotutto, il primo ministro Victor Orba’n se lo può permettere, perché in generale sulla questione dei media Bruxelles non dice né fa nulla. L’Ue interviene se la libera concorrenza di mercato è minacciata, ma non per garantire il pluralismo mediatico. Sembra che a nessuno interessi se la libertà di stampa è in pericolo».
E’ quanto si legge in un editoriale pubblicato dal “Der Standard”, quotidiano austriaco, dal titolo “L’Ungheria non è sola”, in cui si pone l’attenzione sui limiti alla libertà di stampa registrati in alcuni Paesi dell’Unione europea.
“Eppure”, contesta ancora il giornale di Vienna, “le occasioni per avviare una procedura non sono mancate: sarebbe bastato guardare all’Italia, dove il rapporto di Berlusconi con la Rai è simile a quello di Putin con i media russi. Ma Bruxelles ha lasciato correre, e ora lo stile russo si espande anche in Europa occidentale: ai media si mettono le briglie. In Austria non mancano i tentativi di controllare, oltre alla tv pubblica Orf, anche la carta stampata. Erano in programma misure simili a quelle adottate in Ungheria – come la persecuzione dei giornalisti – ma alla fine il ministro della giustizia Claudia Bandion-Ortner ha deciso di lasciar perdere. Per fortuna c’è la Corte europea dei diritti umani che, quando interpellata, solitamente prende decisioni che correggono l’ostilità della giustizia austriaca nei confronti dei media”.
Il “Der Standard” poi osserva: “Quello che un tempo era comune nelle repubbliche sovietiche, ovvero la giustizia politica, sembra prendere il sopravvento anche in Ue. Berlusconi continua a far approvare leggi che impediscono ai magistrati di combattere la corruzione e per questo trovano poco spazio anche nei giornali. In Francia Nicolas Sarkozy ha fatto comprare una serie di importanti quotidiani ai suoi amici imprenditori, e in ogni caso l’opinione pubblica è più interessata alle storie di Carla Bruni che a scandali (come quello della Banca Hypo Alpe Adria in Carinzia) che vanno al di là della comprensione dei semplici cittadini”.

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