Grandissima partecipazione allo sciopero di tutto il personale del servizio pubblico

Rai, preoccupazione e voglia di riscatto

Mauro Masi

ROMA – Lo sciopero messo in atto oggi dai dipendenti della Rai – giornalisti inclusi – e la partecipatissima manifestazione in viale Mazzini mostrano quanto siano profondi e diffusi il disagio, la preoccupazione e la voglia di riscatto della gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici del servizio pubblico.
Chi raffigura le vicende Rai come uno scontro tra pochi nomi noti oggi ha avuto la risposta: una azienda intera, fatta di coloro che quotidianamente realizzano il prodotto, si è fermata per chiedere che cessino le esternalizzazioni, che la si pianti con gli sprechi, che le strutture interne vengano messe in grado di dispiegare appieno il loro potenziale, attualmente mortificato da una gestione che svuota il servizio pubblico delle sue funzioni.
E’ una grande giornata di orgoglio Rai, per rammentare al direttore generale Mauro Massi e al CdA, alle istituzioni, alla politica e all’opinione pubblica cosa potrebbe fare, cosa vuol fare un’azienda stanca di dover pagare i prezzi della sottomissione politica e di logiche clientelari. Questa protesta è un voto di fiducia nelle capacità e nelle qualità che la Rai può ancora esprimere: come chiede tanta parte del Paese, ancora disposta a concedere ascolto e credito al servizio pubblico quando la sua offerta si mette al servizio della crescita civile.
La Fnsi, che stamattina ha preso parte alla manifestazione romana, è al fianco dell’Usigrai e di tutte le altre organizzazioni del lavoro Rai nel reclamare l’apertura di un confronto vero su questi temi, in cui trovino attenzione le proposte dei dipendenti.

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