Si è spento oggi, dopo una breve malattia, il noto opinionista politico della città umbra

Perugia piange il giornalista Paolo Vinti

Paolo Vinti

PERUGIA – Perugia piange Paolo Vinti. Un’ischemia lo ha colpito lunedì scorso ed oggi il suo cuore ha cessato di battere. Era ricoverato, in coma irreversibile, all’ospedale Santa Maria. Per sua espressa volontà, i suoi organi verranno espiantati per far continuare a vivere chi sta per morire. Giornalista e animatore culturale, era redattore di un foglio di temi politici ed era una figura notissima a Perugia, soprattutto in corso Vannucci, dove scambiava spesso opinioni politiche con i protagonisti della vita culturale della città e dell’Umbria. Tra i tanti episodi che lo riguardano, il pranzo con lo scrittore argentino Osvaldo Soriano, incuriosito da una battuta che Paolo gli rivolse per strada.
La notizia ha profondamente addolorato quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e, da lunedì, hanno inondato la rete (attraverso il suo profilo di Facebook) di messaggi, prima di incoraggiamento, adesso di cordoglio. Su internet era conosciuto anche con lo pseudonimo di Paul Beathens. Meno di un mese fa, Paolo Vinti aveva perduto il padre Italo, partigiano e leader storico della sinistra. Un dolore profondo che lo aveva spinto a dedicargli una delle sue più belle e toccanti “declamazioni”. I funerali si svolgeranno martedì 30 novembre, alle ore 11, nell’ex Chiesa di San Bevignate, a Perugia.“La morte di Paolo Vinti – ricorda presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – mi addolora profondamente e vorrei trasmettere a suo fratello Stefano, ed alla famiglia, i miei sentimenti di grande cordoglio, unitamente a quelli di tutta la giunta regionale. In questo triste momento – aggiunge la Marini – siamo vicini al collega di giunta Stefano, consapevoli dell’inconsolabile lutto che lo ha colpito, a poco tempo dall’altro altrettanto grave della scomparsa di suo padre. Conoscevo da tantissimi anni Paolo Vinti – prosegue Catiuscia Marini  – ed in lui ho sempre apprezzato e ammirato la non comune conoscenza delle cose della politica. Di quella nazionale, ma soprattutto di quella internazionale”.
“Pochi come Paolo – continua il ricordo della presidente della Regione Umbria – erano in grado di seguire, conoscere, analizzare le questioni di politica internazionale. Le sue analisi erano sempre attuali, informate, dettagliate. Ha sempre dimostrato una capacità di lettura della storia delle nazioni e dei loro movimenti politici, segno di uno studio sempre approfondito e rigoroso. E attuale. Non meno acuta e profonda la sua lucida analisi delle questioni nazionali. Della cosiddetta politica interna. A lui nulla poteva sfuggire e nulla sfuggiva del complesso, e talvolta contorto, evolversi della vicenda politica nazionale.
Militante da sempre della sinistra, in questi anni, in qualsiasi luogo lo incontrassi, il suo era sempre uno stimolo ad andare avanti, uno spronarmi ed uno spronarci ad avere fiducia, essere ottimisti nelle nostre battaglie politiche. Creativo, appassionato, amante della lettura come della scrittura – ricorda ancora la Marini – Paolo non è mai stato banale, superficiale. Al contrario il suo è stato un modo di esserci, di partecipare, di contribuire senza mai aver timore di esporsi. Ha sempre voluto esserci con le sue idee, le sue emozioni, le sue riflessioni. Amante dello stare per strada, del suo essere ‘on the road’ testimone di oggi, delle contraddizioni di questa società e della politica altrettanto contraddittoria se non incomprensibile che essa esprime, Paolo comunicava così con il resto del mondo che lo circondava. Con una forza ed un coraggio davvero invidiabili. Paolo ci mancherà. E ci mancherà tanto. A me – conclude la presidente della Regione Umbria – mancherà il suo urlarmi ovunque mi incontrasse «forza Catiuscia!». Ora mi permetto di urlargli io forza Paolo, non ti dimenticheremo”.

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