Inedito allarme del garante delle Comunicazioni, Corrado Calabrò, al Governo

Editoria: proprietà sempre più occulte

Corrado Calabrò

MILANO (MF-DJ) – Corrado Calabrò, il garante delle Comunicazioni, ha lanciato un inedito allarme per il settore dei media: quello sulla trasparenza degli assetti proprietari delle società editoriali.
In una segnalazione inviata nei giorni scorsi al governo, il presidente dell’Authority tlc (Agcom) si è lamentato di alcune recenti modifiche normative che, si legge in un articolo di MF, potrebbero rendere impossibile risalire ai reali proprietari di giornali e televisioni italiane. Eppure garantire la trasparenza degli assetti proprietari delle società editoriali è un compito affidato per legge proprio al garante, che gestisce il Roc, il Registro degli Operatori di Comunicazione.
Con il decreto milleproroghe dello scorso anno, spiega Calabrò nella lettera, sono state introdotte delle norme in tema di partecipazioni di controllo che “rendono di fatto oltremodo difficoltoso, quando non impossibile, il compito dell’accertamento dell’effettiva titolarità delle società editoriali qualora sussistano partecipazioni di controllo indiretto”.


Fino a poco tempo fa la legge prevedeva che le quote di controllo di società editoriali dovessero essere intestate a persone fisiche o a società direttamente controllate da persone fisiche. Con il milleproroghe del 2009 invece è stata riconosciuta la possibilità di mantenere le partecipazioni anche attraverso società “indirettamente” controllate da persone fisiche, persino attraverso l’uso di fiduciarie.
In questo modo, spiega Calabrò, si potrebbero costruire catene di società, vere e proprie scatole cinesi anche con sede in Paesi poco trasparenti, che renderebbero di fatto impossibile risalire al vero dominus dell’impresa editoriale. E ciò non vale solo per gli editori di giornali. “Analoghe considerazioni”, spiega il garante, “devono svolgersi pure per il sistema radiotelevisivo”.

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