
Gli effetti di questa normativa, che va in senso opposto alle legislazioni di Paesi come gli Usa e l’Inghilterra, sono devastanti per molte testate e tanti singoli giornalisti, che non possono rischiare le proprie magre risorse in cause che si trascinano per anni. Su questo tema, mercoledì prossimo, si svolgerà a Roma nella sede della Fnsi (Corso Vittorio Emanuele II, 349, con inizio alle 9.30) il convegno nazionale “Libertà d’informazione. Quanto costa e a chi”, promosso dalla Fnsi insieme alla Fondazione Libera Informazione. L’obiettivo è avviare un concreto iter parlamentare per modificare la legge vigente e sperimentare forme collegiali di assistenza su base regionale e territoriale per difendere i giornalisti che, in modo documentato, siano vittime di strumentali richieste di risarcimento e di querele temerarie.
Al dibattito sono invitati direttori e giornalisti di tutte le testate, avvocati, magistrati, rappresentanti delle organizzazioni della stampa, parlamentari di tutti gli schieramenti politici (con particolare riferimento alle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera dei Deputati).
Ad oggi hanno annunciato la loro presenza: Franco Siddi (segretario generale Fnsi), Carlo Malinconico (presidente Fieg), Enzo Iacopino (presidente Ordine dei giornalisti), Milena Gabanelli (Report Rai 3), Claudio Riolo (storico Università di Palermo), Luca Palamara (presidente Anm), Vladimiro Zagrebelsky (ex giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo), Valerio Spigarelli (presidente Unione camere penali), Darian Pavli (Open society justice iniziative), gli avvocati Caterina Malavenda, Oreste Flammini Minuto, Domenico D’Amati, Guido Columba (presidente Unione nazionale cronisti), Alberto Spampinato (direttore Osservatorio Ossigeno). Presiederà Roberto Natale (presidente Fnsi), mentre coordinerà il dibattito Roberto Morrione (presidente della Fondazione Libera Informazione).