
“E’ del tutto chiaro – sottolinea il Comitato – che se queste testate chiudessero, gran parte di loro non tornerebbe più a lavorare. Lo stesso Governo ha capito la gravità della situazione e ha stanziato, infatti, 60 milioni per incrementare il fondo editoria (in precedenza ridotto da 414 milioni a 195, gran parte dei quali destinato ad altre finalità). Pur tuttavia la decisione del Governo appare inefficace, non solo perché le risorse stanziate risultano insufficienti al fabbisogno ma perché inutilizzabili se non viene ricostituito il diritto soggettivo, condizione indispensabile per avere anticipi dalle banche ai fini della necessaria liquidità”.
Sono osservazioni che sottoponiamo alla commissione Bilancio della Camera che si sta discutendo la legge di stabilità 2011, alla quale numerosi parlamentari hanno proposto emendamenti a sostegno di questa parte dell’editoria per evitare una drastica decimazione del settore.
C’è, inoltre, da notare che i 40 milioni richiesti e la ricostituzione del diritto soggettivo rappresentano un onere assolutamente più basso di quanto occorrerà per finanziare la cassa integrazione e i contratti di solidarietà, senza contare la perdita dei contributi previdenziali a causa delle chiusure. Il Comitato per la libertà ed il diritto all’informazione, ha quindi chiesto un incontro immediato, per la giornata di domani, alla Presidenza ed ai capigruppo della commissione Bilancio della Camera per rappresentare questa drammatica situazione e scongiurare un durissimo colpo all’occupazione e al pluralismo.