
Alberto Maccari
ROMA – “La nostra volontà è di anticipare l’ultima edizione del tg regionale alle 22.30 e credo che presto un nuovo spazio informativo andrà in onda su Rainews. Questa non è una collocazione inadeguata come sostengono i sindacati, perché Rainews attualmente copre il 75% del territorio nazionale ed entro due mesi credo raggiungerà il 90-95% del territorio”. Lo ha detto, in un’audizione in Commissione di Vigilanza Rai, il direttore della TgR Rai, Alberto Maccari, in merito alle polemiche sulla cancellazione della terza edizione della TgR decisa dal cda Rai.
“La decisione – ha aggiunto Maccari – è stata presa per ridurre i costi di produzione e potenziare l’offerta regionale. Per il momento l’edizione di 4 minuti all’interno di Linea Notte continua ad andare in onda perché ho chiesto un altro spazio informativo prima di interrompere la messa in onda. Stiamo anche studiando uno spazio di notizie regionali valide a livello nazionale, che potrebbe andare in onda dalle 22 alle 22.30, sul modello dei programmi della mattina Buongiorno Italia e Buongiorno Regione”. “C’é da considerare – ha aggiunto il direttore della TgR – che la Rai sta lavorando per consentire anche sul satellite il cosiddetto ‘split’ regionale su Rainews, in modo tale da garantire una trasmissione differenziata regione per regione. Questo potrebbe consentirci di allargare i nostri spazi su Rainews, spalmandoli nel corso della giornata anche in orari non lavorativi”.
Maccari ha, inoltre, detto che “i dati dell’Osservatorio di Pavia sul pluralismo nei tg regionali fanno torto ad una rappresentazione veritiera della realtà. Per questo, con il condirettore Alessandro Casarin, abbiamo chiesto all’Università di Pavia se si possono trovare modelli alternativi di rilevazione delle presenze delle forze politiche che rappresentino meglio il totale dell’informazione politica locale”. Il direttore della TgR, rispondendo ad alcune domande dei parlamentari che rilevavano lo squilibro tra lo spazio riservato alla maggioranza e quello per l’opposizione in alcuni tg regionali, ha spiegato che “si tratta di un’iniziativa autonoma della direzione e che, se andrà avanti, dovrà comunque avere l’avallo della direzione generale”.
“La separazione tra la rilevazione dello spazio riservato ai soggetti del governo locale e quello riservato agli altri soggetti politici – ha aggiunto Maccari – crea un certo allarme, ma bisogna capire se effettivamente c’é questo squilibrio. Nei tg nazionali è più facile mantenere un certo equilibrio, mentre nelle regioni spesso c’é una forte omogeneità di colore tra amministrazione regionale, province e comuni, e questo elemento è sufficiente a determinare un certo squilibrio. In ogni modo, quando abbiamo rilevato scarsa attenzione al tema del pluralismo, abbiamo richiamato subito le sedi regionali”.