Affollato convegno, oggi a Roma, promosso da Usigrai e Federazione della Stampa

“Rai: Masi è un incubo nell’incubo”

Il convegno di oggi nella sede Fnsi a Roma

ROMA – “Il contesto complessivo è difficile ma la gestione Masi è un po’ un incubo nell’incubo. Chi ha visto il film Inception può avere meglio l’idea di questa sovrapposizione che, nella pellicola, di cui è protagonista Leonardo Di Caprio, è tutta nell’intrecciarsi di sogni simili ad incubi, come per noi accade nella realtà”.
Così Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, nel convegno “No al baratro! Una svolta per la Rai” nella sede della Federazione Nazionale della Stampa dove si è parlato del futuro azienda ma soprattutto delle voci sulle prossime nomine.
Presenti, il segretario generale, il segretario generale aggiunto ed il presidente della Fnsi, Franco Siddi, Giovanni Rossi e Roberto Natale, oltre ai componenti della Giunta esecutiva, diversi deputati  e senatori, tra cui Felice Belisario (Idv), Carlo Rognoni (Pd), Italo Bocchino (Fli), Giuseppe Giulietti (Gruppo misto), Paolo Gentiloni (Pd), Roberto Rao (Udc), oltre a numerosi giornalisti, tra i quali Maria Luisa Busi ed Ennio Remondino.
Secondo Verna “nell’interesse dei cittadini e dei dipendenti per salvare la Rai ci si deve mettere a lavorare subito in sede legislativa, ma i tempi del cantiere non possono costituire ragione per non intervenire immediatamente laddove si deve. Niente palla in tribuna, la sfida per la salvezza del servizio pubblico si gioca a tutto campo e adesso”.
Il segretario dell’Usigrai ha, quindi, invocato una legge “urgente, condivisa, multipartisan che separi gestione e controllo, che allontani la morsa dei partiti in una sorta di disarmo multilaterale”. Il tutto, ha argomentato ancora Verna, sarebbe possibile, anche in tempi brevi, ma c’é bisogno di una soluzione ponte, transitoria, che metta al vertice di viale Mazzini un direttore generale che conosca bene e da tempo la Rai, che la ami, che ami i principi costituzionali di autonomia e libertà”.
L’esecutivo Usigrai ha programmato per i giorni 9, 10 e 11 novembre il voto di sfiducia a Masi, deciso dall’assemblea dei Comitati di redazione. Sulla base della delibera dei Garanti del sindacato dei giornalisti, verrà chiesto – ai giornalisti – di rispondere al seguente quesito: “Alla luce delle politiche aziendali fin qui perseguite, esprimi fiducia nel direttore generale, Mauro Masi?”. Le votazioni avverranno con le medesime modalità del voto che si applicano per i piani editoriali dei direttori di testata.
Nel suo intervento, il capogruppo alla Camera di Fli, Italo Bocchino, ha detto: “Se potessi decidere io, assegnerei l’interim alla direzione del Tg5 e del Tg1 a Clemente Mimun”. Secondo Bocchino, infatti, Mimun “non farebbe mai quello che é riuscito a fare Minzolini e Confalonieri mai quello che fa Masi. Questo per dire che io non sono contro Berlusconi ma contro le omissioni di notizie”. (fonte Ansa)

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