Assostampa e cronisti liguri denunciano: “Abbiamo una malattia contagiosa: la ricerca delle notizie”

Procura di Imperia: porte chiuse ai giornalisti

IMPERIA – Ormai non fa (quasi) più notizia. E’ il nuovo atto di intolleranza della libertà di informazione. Oggi a Imperia sono stati censurati i rapporti con i cronisti presso la procura della Repubblica. Questa mattina, infatti, il procuratore capo facente funzione Alessandro Bogliolo ha comunicato il divieto ai giornalisti rappresentanti di ogni testata di accedere al terzo piano di palazzo di giustizia, sede della procura.
La disposizione, che vieta ogni contatto (anche all’esterno) con i magistrati della Procura, verrà ufficializzata – come assicurato dal procuratore – con un ordine di servizio emesso dallo stesso procuratore ed esteso alle sezioni di polizia giudiziaria. Di fatto d’ora in poi sarà proibito ogni tipo di contatto: probabilmente i cronisti sono affetti da una grave malattia infettiva, quella di cercare delle notizie. Un provvedimento che avrà un effetto domino anche  con tutte le altre fonti.
Il grave provvedimento sarebbe, stando al procuratore, un “atto dovuto” in conseguenza di una presunta violazione del segreto istruttorio nell’ambito di un’indagine preliminare che riguarda il porto turistico in costruzione a Imperia. Porto dove i legami tra politici, amministratori pubblici e imprenditori privati, costituiscono argomenti di indagine in un fascicolo peraltro noto da almeno tre mesi e in merito al quale si è scritto e si continua ad informare nella massima correttezza e puntualità.
Di fatto la disposizione del vertice della procura vieta d’ora in avanti al cronista l’accesso alle fonti di informazione, violando non solo le norme che regolano la professione giornalistica, ma anche la Costituzione della Repubblica Italiana. Con la magistratura abbiamo svolto e vorremmo continuare a svolgere, come accaduto in passato, iniziative comuni contro ogni tipo di bavaglio, alla informazione, all’autonomia dei giornalisti e degli stessi magistrati. Il diritto a fare e ricevere informazione è un diritto costituzionale e i giornalisti liguri hanno tutta l’intenzione di non fare curare la loro “malattia” infettiva: la voglia di cercare notizie.

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