Alessandra Del Mondo come Nicola Lopreiato - Siddi: "Chiedetele scusa"

Malmenata dalla scorta di Maroni

Alessandra Del Mondo

Una cronista impegnata in un servizio sulla presenza di Maroni, è finita in ospedale dopo la ressa con la scorta. La giornalista di SkyTg24, Alessandra Del Mondo, mentre con il microfono in mano si accingeva al suo lavoro, è stata presa sotto le ascelle e sollevata da una delle guardie del corpo che intendeva sgombrare l’uscita e aprire la strada al ministro con una stretta al torace che l’ha lasciata senza fiato. La giornalista è ora all’ospedale “Loreto Mare” per controlli.

“Quello di Alessandra Del Mondo – ricorda il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi – non è, purtroppo, un caso isolato. Troppi, infatti, sono gli episodi di violenza nei confronti dei giornalisti, ad opera di chi, invece, è deputato e pagato per rappresentare e difendere i cittadini”.
Oltre ai numerosi politici ed amministratori, protagonisti di episodi di intolleranza nei confronti degli operatori dell’informazione, Carlo Parisi, ricorda, infatti, l’aggressione al giornalista Nicola Lopreiato, caposervizio della redazione di Vibo Valentia della Gazzetta del Sud, spintonato e preso a calci, il 25 marzo 2004, da un uomo della scorta del ministro della Sanità, Girolamo Sirchia. Unica colpa del giornalista era stata quella di avvicinarsi civilmente al ministro, in visita all’Ospedale di Vibo Valentia, nel tentativo di farsi rilasciare una dichiarazione.
Oggi, come allora, se ai gravi rischi che, quotidianamente, corrono i giornalisti, vittime di episodi di violenza, danneggiamenti e minacce da parte della criminalità, si dovessero aggiungere altri episodi come questi, significherebbe che la libertà d’informazione sarebbe veramente giunta al capolinea.“Suscita grave sconcerto e richiede rapido chiarimento e scuse l’atteggiamento della polizia del ministro Maroni che, con una azione di bloccaggio incomprensibile, ha procurato danni a una collega di Sky Tg 24, impedendole peraltro l’attività professionale”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, esprimendo la piena solidarietà alla collega e ricordando che “dalle autorità di pubblica sicurezza ci si attende non solo che proteggano, giustamente, le autorità, ma che assicurino le condizioni per il corretto esercizio del diritto di cronaca dei giornalisti, professionalmente impegnati a essere testimoni, non vittime, né fomentatori di disordine”.
“Ecco perché – aggiunge Siddi – pur avendo la migliore predisposizione a comprendere le difficoltà e le tensioni in cui sono costretti a lavorare gli operatori della sicurezza, serve massima chiarezza sull’accaduto. E’, tuttavia, assai chiaro, nella spiacevole circostanza di oggi a Napoli, che l’agente intervenuto a sollevare per aria una collega di Sky, costringendola a ricorrere alle cure dei medici in ospedale,  aveva davanti a sé una giornalista non un malvivente. Lavorare nelle tensioni è problematico per tutti ma è spiacevole se gli incidenti arrivano da dove non dovrebbero mai arrivare”.
Solidarietà è stata subito espressa dall’Associazione Napoletana della Stampa e dall’Unione Cronisti della Campania. “E’ assurdo – denuncia il sindacato dei giornalisti – che una collega di Sky finisca in ospedale, accusando difficoltà di respirazione perché bloccata, sollevata e trattenuta per alcuni secondi da un agente della scorta del Ministro degli Interni. E’ assurdo, grave e sconcertante finire in ospedale perché si lavora. I giornalisti di Napoli quotidianamente portano i segni delle intimidazioni, minacce e aggressioni e probabilmente si sono rassegnati al pericolo quando lavorano su fatti di cronaca nera.
Ma non sono, e non vogliono diventarlo, consapevoli di dover stare attenti alla loro personale incolumità fisica anche durante la visita di un ministro. Assostampa Campania e Unione Cronisti, nel pieno rispetto del delicato lavoro di chi è preposto a tutelare figure istituzionali, chiedono che si faccia immediatamente luce sulla vicenda e che venga sempre difeso e tutelato il diritto-dovere di cronaca”. Anche l’Ordine dei giornalisti della Campania esprime solidarietà alla collega, e ribadisce “la necessità di salvaguardare sempre il diritto di cronaca consentendo ai colleghi di poter esercitare il proprio lavoro per una corretta e completa informazione”.

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