Sanzione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per il blitz della polizia nella sede di un giornale

Libertà di stampa: Olanda condannata

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha condannato l’Olanda, le cui autorità di polizia avevano effettuato un blitz nella sede di un giornale. “Dovevano consultare un giudice”, è la sentenza. Lo rende noto “Information Safety and Freedom”, evidenziando che secondo i giudici dell’Unione, le forze di polizia degli stati membri non possono sequestrare materiale che costituisce fonte riservata, senza la preventiva autorizzazione di un giudice che certifichi l’urgenza del provvedimento.
“Una decisione storica”, la definiscono i gruppi a difesa della libertà di stampa.
Il magazine “Autoweek” aveva promesso l’anonimato a tutti i piloti che avessero acconsentito a far riprendere agli inviati della rivista una corsa di auto clandestina. La polizia, venuta a sapere che il giornale era in possesso di tale materiale, ha provveduto al sequestro d’urgenza: secondo gli inquirenti, una delle macchine partecipanti “sarebbe stata usata come macchina di fuga in occasione di rapine a dispositivi di cassa”, una delle quali sarebbe stata anche a mano armata. Senza autorizzazione, la polizia olandese sarebbe entrata negli uffici della Sanoma, editrice di “Autoweek”, arrestando l’editore e minacciando una perquisizione a tappeto se il Cd con le immagini non fosse stato immediatamente consegnato. La Cedu oggi stabilisce che tale azione è stata “per essa stessa una violazione al diritto della società di ricevere ed impartire informazioni”, libertà garantita dalla Convenzione che la Corte fa applicare. “Le autorità non sono state in grado di fornire motivazioni sufficienti che provassero l’urgenza di un tale provvedimento”, scrive la Corte, sottolineando come sarebbe bastato un preventivo consulto con l’autorità giurisdizionale che potesse dare adeguata autorizzazione, “come nel caso dell’installazione di microspie”.

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