Il Comitato per la protezione dei giornalisti: Paul Kiggundu ucciso solo perché faceva il suo lavoro

Freelance bastonato a morte in Uganda

KAMPALA (Uganda) – Non si arresta la lunga scia di sangue che, negli ultimi giorni, sta funestando la categoria dei giornalisti. Dall’Uganda, infatti, arriva la notizia che, sabato sera, il giornalista freelance Paul Kiggundu è stato ucciso a bastonate da alcuni motociclisti, che lo hanno picchiato a sangue mentre assisteva alla demolizione di una casa in una cittadina nei pressi di Kalisizio, nel sud-ovest del paese. Kiggongu, da otto mesi corrispondente di Top Radio, si era recato nella zona, avendo ricevuto notizie del raid di cui si stavano rendendo protagonisti alcuni bikers nel casolare di un sospetto ladro di moto, Frank Kagayi, accusato di aver ucciso il loro compagno Sengooba.
Eddie era stato, infatti, ucciso da due uomini il 9 settembre scorso ed il suo corpo era stato ritrovato nel villaggio di Ntovu, nel distretto di Rakai. Due giorni dopo, la polizia aveva arrestato due sospetti, Kagayi e un uomo di nome Muwonge, trovati in possesso della moto di Eddie. Arrestati, entrambi hanno confessato di aver commesso l’omicidio e la rapina.
Per vendicare la morte del loro compagno, i bikers avevano quindi decisio di recarsi a casa di Kagayi per raderla al suolo. Il giornalista Paul Kiggundu, che assistiva alla scena, è stato aggredito perché sospettato di essere una spia della polizia. Vano ogni tentativo del giornalista di spiegare la sua vera identità. Entrato in coma, è spirato, per un’emorragia interna, ancor prima di poter essere trasportato in ospedale. Kiggundu lascia la moglie e due figli, di 3 anni e 18 mesi.
Il portavoce del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) per l’Africa Orientale, Tom Rhodes, esprimendo profondo cordoglio alla famiglia ed ai colleghi di Paul Kiggundu, ha chiesto alla polizia ugandese di “fare il possibile per assicurare i colpevoli alla giustizia. Nessun giornalista – ha ricordato Rhodes – deve morire per svolgere, semplicemente, la sua professione”.

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