Martedì “Osservatorio straordinario” e mercoledì via al Comitato di gestione della crisi

Epolis: Rigotti incontra la Fnsi

Franco Siddi

Alberto Rigotti

ROMA – La Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale della Stampa ha convocato, per il pomeriggio di martedì prossimo, la conferenza di servizio per la vertenza Epolis. Alla riunione, convocata nella sede di Corso Vittorio Emanuele II, parteciperanno il Comitato di redazione, il Dipartimento Sindacale della Fnsi, le Associazioni Regionali di Stampa e gli istituti di categoria che vantano crediti dall’azienda, ovvero Inpgi, Casagit e Fondo Complementare.
La riunione, dunque, precederà di un giorno l’incontro che, mercoledì alle 10.30, vedrà impegnata la Federazione Nazionale della Stampa con l’editore Alberto Rigotti. Quest’ultimo, stamani, ha avuto un breve colloquio telefonico con il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ed il segretario aggiunto Giovanni Rossi.
Nel corso della telefonata, ha riferito Franco Siddi in Giunta, la Fnsi ha chiaramente detto che, prima di ogni incontro, vanno ascoltati tutti i soggetti interessati alla vicenda e, soprattutto, è necessario che l’editore dei 19 quotidiani free press presenti una dettagliata relazione sullo stato delle cose. Su quest’ultimo punto, Rigotti ha fatto sapere che il quadro della situazione si potrà avere non prima del 15 settembre prossimo. Né conferme né smentite, invece, alla notizia che il debito della società si aggirerebbe sui 103 milioni di euro. Quel che è certo è che 30 milioni di euro sono relativi agli stipendi da pagare, 15 ai fornitori e 5-6 agli istituti di categoria per contributi previdenziali ed assistenziali relativi ai 131 giornalisti.
“Martedì prossimo – spiega il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi – insedieremo un vero e proprio Osservatorio straordinario di crisi della Fnsi e degli Enti sociali ed economici di categoria per la vicenda Epolis, l’editoriale dei quotidiani semigratuiti che ha momentaneamente sospeso le pubblicazioni, nella prospettiva di un nuovo piano industriale”.
L’Osservatorio, presieduto dal segretario generale aggiunto, Giovanni Rossi, si trasformerà dal giorno dopo in Comitato di gestione della crisi di Epolis che, appunto dalla mattinata di  mercoledì 15 settembre, aprirà il confronto con l’editore sul piano industriale ed editoriale e sulle soluzioni indispensabili per l’eventuale riavvio dell’attività in condizioni di reali garanzie di solidità anche prospettica”.
“Lo sfratto odierno dalla sede di proprietà dell’ex editore Nicola Grauso – afferma Siddi – è solo l’ultima evidenza di una situazione che era apparsa già precaria proprio in occasione del passaggio di mano, tre anni fa, dell’innovativa esperienza editoriale dall’editore sardo al nuovo gruppo imprenditoriale guidato da Alberto Rigotti, al quale si sono più tardi affiancate società dell’area degli imprenditori Vincenzo Maria Greco e Vito Bonsignore. Il tentativo di ridurre e sanare i debiti accumulati nella prima fase dell’impresa dal socio fondatore Grauso, evidentemente, non sono bastati a frenare gli effetti di una situazione economica pesante che si sarebbe, negli anni, ulteriormente aggravata”.
Le notizie, prima sulla mancata omologa del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Cagliari nel luglio scorso e ora quelle sulla sospensione dell’attività per un nuovo piano  editoriale industriale, subito interrotte da quella sullo sfratto, sono motivo di preoccupazione per il Sindacato dei giornalisti e gli istituti di previdenza e assistenza della categoria già impegnati a esigere il rispetto degli obblighi sociali e di legge nei confronti dei giornalisti: stipendi pagati a singhiozzo  e ora bloccati, collaborazioni da mesi e mesi non retribuite, arretrati nei confronti degli istituti di previdenza (compreso il Fondo Complementare) e di assistenza. Alcune intese di recupero stanno funzionando, ma nuove sofferenze vanno emergendo.
I disagi e la difficoltà dei colleghi e delle loro famiglie per il Sindacato sono una preoccupazione primaria, che si accompagna a quella per il rischio di impoverimento del pluralismo territoriale dell’informazione.
Per queste ragioni il Sindacato nazionale dei giornalisti affronta ora tutte le questioni aperte con il concorso di tutte le espressioni professionali e sindacali interessate alla vicenda: comitato di redazione, Fnsi con dipartimento sindacale e servizio legale, 11 Associazioni regionali di Stampa e loro delegati territoriali, Inpgi, Casagit, Fondo pensione complementare. L’obiettivo è di fare chiarezza e segnalare un futuro possibile solo su basi affidabili e credibili.
Nel frattempo gli organismi di categoria sono impegnati ad assicurare la massima solidarietà ai colleghi, anche mettendo in moto tutti gli strumenti di tutela disponibili e gli atti idonei di protezione sociale”.
A Cagliari, intanto, l’ufficiale giudiziario si è presentato nella sede di Viale Trieste dando esecuzione allo sfratto. I computer dei giornalisti sono stati prelevati dalle scrivanie con il resto del materiale della redazione, davanti agli occhi dei lavoratori riuniti in assemblea permanente per difendere il posto di lavoro.
L’Associazione della Stampa Sarda ritiene “gravissimo quanto accaduto. Alla mancata pubblicazione delle 19 testate, si aggiunge infatti la sottrazione degli strumenti di lavoro, contenenti i dati sensibili dei giornalisti, senza alcuna resistenza da parte di una azienda insolvente e oramai da tempo latitante”.
Il Sindacato dei giornalisti si appella alla magistratura, alle forze politiche e istituzionali affinché, con senso di responsabilità, non contribuiscano ad aggravare una situazione già difficilissima che colpisce al cuore il pluralismo dell’informazione. Per iniziativa del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, probabilmente giovedì prossimo si riunirà il Comitato interassessoriale per le emergenze in Sardegna, per esaminare la crisi del gruppo e verificare possibili soluzioni.
Solidarietà è stata espressa dal Comitato di Redazione dell’Unione Sarda che, condividendo la presa di posizione dell’Associazione della stampa sarda, esprime solidarietà ai lavoratori che attendono la ripresa delle pubblicazioni. “L’intimazione di sgombero – è detto in un comunicato del Cdr – assume inoltre una valenza ancora più grave in quanto si configura come un fatto compiuto che ipoteca in modo negativo una futura ripresa dell’attività editoriale. Ci uniamo infine all’appello dei colleghi per un intervento delle istituzioni inteso anche come salvaguardia del pluralismo dell’informazione”.
In difesa dei posti di lavoro e del pluralismo dell’informazione, anche l’Ordine dei giornalisti della Sardegna si schiera al fianco dell’Associazione della stampa sarda nella vertenza E Polis. “La mancata ripresa delle pubblicazioni e lo “sfratto” della redazione di Cagliari – afferma il presidente dell’Ordine della Sardegna, Filippo Maria Peretti – preoccupa non solo i diretti interessati, cui l’intera categoria assicura il pieno sostegno, ma deve allarmare tutta la società sarda, perché la riduzione delle voci giornalistiche riduce inevitabilmente gli spazi di democrazia. L’Ordine dei giornalisti della Sardegna si batte perché le professionalità emerse in questi anni nelle redazioni di E Polis possano continuare a operare e a svilupparsi e auspica che le istituzioni pubbliche e le forze politiche che hanno manifestato solidarietà contribuiscano con fatti concreti alla soluzione positiva della vertenza. Con questi obiettivi il Consiglio dell’Odg sardo parteciperà lunedì alla riunione dell’Assostampa.

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