Ucciso dalla polizia ecologista invasato che ha tenuto in ostaggio tre persone in una sede TV

America per 5 ore col fiato sospeso

James J. Lee

WASHINGTON (Ansa) – James J. Lee, 43 anni, un ambientalista invasato di origine asiatica, armato di una pistola e di un ordigno esplosivo rudimentale, ha tenuto in ostaggio per oltre cinque ore tre persone all’interno della sede del gruppo televisivo “Discovery Channel” a Silver Spring, nei pressi di Washington. E’ stato ucciso dalla polizia dopo ore di trattative. La vicenda è stata seguita in diretta da tutte le maggiori catene tv all news e ha messo in ansia l’America per mezza giornata.
L’uomo, che era stato già arrestato dalla polizia nel 2008 proprio davanti al Discovery Building, ha fatto irruzione nell’edificio intorno alle 13. Alcuni impiegati hanno dato immediatamente l’allarme, segnalando alla polizia di aver sentito alcuni colpi di pistola provenire dall’ingresso dell’edificio. La polizia non ha successivamente confermato questa circostanza, ma ha provveduto subito a circondare l’edificio e ad evacuarne una parte, mentre gli impiegati che non potevano uscire sono stati invitati a chiudersi a chiave in ufficio o a nascondersi. Hanno infatti ricevuto sui loro telefonini e sui loro pc questo messaggio email: “Urgente: i dipendenti di One Discovery Place si ritirino immediatamente in un ufficio chiuso a chiave”.
Nell’edificio lavorano circa 900 persone. L’uomo è stato successivamente intercettato dalle telecamere a circuito chiuso, mentre teneva in ostaggio tre persone. E’ cominciata una lunga trattativa, che si è conclusa dopo cinque ore con l’uccisione di Lee e la liberazione degli ostaggi. Lee era un ecologista squilibrato che da anni manifestava fuori dall’edificio per protestare contro la programmazione della rete tv. Il 18 luglio scorso aveva “postato” sul sito www.savetheplanet.com una sorta di ultimatum alla tv, scrivendo che “doveva trasmettere al mondo il suo impegno per salvare il pianeta”. Quindi, in questa sorta di “manifesto” farneticante, osservava che Discovery Channel aveva l’obbligo di non incoraggiare più la nascita di bambini, secondo la folle teoria che il boom demografico avrebbe distrutto il genere umano. Quindi aveva scritto che la Tv “doveva cessare di trasmettere programmi a favore della guerra e della tecnologia”. “L’obiettivo centrale – scriveva – è salvare gli animali. Gli uomini? Il pianeta non ha bisogno di loro”.

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