Tagli del 50 per cento: la Fnsi chiede un incontro al ministro Frattini

Nubi sui quotidiani italiani all’estero

Franco Frattini

La pausa estiva non è finita, ma già si intravedono pesanti nubi preautunnali per l’editoria delle comunità italiane all’estero e per le bandiere internazionali dell’informazione italiana primaria, a livelli di agenzia.

I tagli del 50 per cento ai quotidiani pubblicati in Canada (Corriere Canadese), Usa (America Oggi), Venezuela e Centramerica (Voce d’Italia), Uruguay e Sudamerica (Gente d’Italia), Australia (Il Globo e La Fiamma) non sono assorbibili senza pesanti conseguenze per le pubblicazioni, per la rete di comunicazione e d’interazione delle comunità italiane con le realtà di riferimento, per le imprese e, soprattutto, per le redazioni esemplari nell’impegno professionale e culturale. E, in assenza di regole nuove, pesa non poco anche l’identico taglio per la stampa periodica di carattere comunitario presente all’estero.
Voci strane girano, inoltre, sul futuro impegno per l’informazione italiana da e per l’estero, anche alla luce dei ritiri già fatti da sedi strategicamente importanti di qualificate testate.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, presente nel Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e, per quanto nella sua natura associativa, espressione dei giornalisti italiani che operano nelle diverse testate, chiede, pertanto, al ministro degli Esteri, Franco Frattini, un incontro per l’esame delle questioni urgenti relative ai giornali italiani diffusi all’estero e alle convenzioni con le primarie agenzie di stampa.
I tagli lineari del 50% introdotti improvvisamente, e senza motivo, in sede di conversione di un decreto legge, nel febbraio scorso, sui fondi per i quotidiani e in eguale misura per la stampa periodica, richiedono una serena e puntuale valutazione; tanto più alla luce degli ordini del giorno parlamentari che impegnano il governo a sanare un danno ingiusto, che viola anche i principi di pari trattamento.
Il settore e l’Italia, a nostro avviso, non possono perdere voci significative della rete di informazione della nostra comunità diffusa, della lingua e degli stessi interessi nazionali. All’orizzonte si profilano, inoltre, nuove problematiche per quanto riguarda le antenne primarie dell’informazione da e per l’Italia nel mondo.
La nostra rete di agenzie in Italia e all’estero ha necessità di un indirizzo di sostegno meglio definito nei tempi e nella considerazione delle presenze strategiche, per l’editoria italiana come per l’intero sistema Paese.
C’è necessità di programmazione e di impegni pluriennali, nel rispetto delle autonomie e della qualità dell’informazione. Da qui la richiesta, avanzata per tempo al ministro Frattini, di un incontro alla ripresa dell’attività politica e amministrativa dopo la pausa estiva, perché si recuperino si possano adottare tempestivi e qualificanti provvedimenti anche per iniziativa e impulso programmatico di uno degli assi della politica estera.

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