ROMA – Sono oltre 700 i media in lingua italiana diffusi nel mondo: un patrimonio unico ed inestimabile a cui il Ministero degli Affari Esteri ed il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti hanno inteso rivolgere un legittimo riconoscimento per l’importante ruolo svolto nel passato e per l’insostituibile funzione che ancora oggi esercitano in tema di informazione da e per le collettività italiane nel mondo, nonché nel promuovere la lingua e la cultura italiana all’estero.
Il Ministero degli Affari Esteri (MAE) ed il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG), attraverso la banca dati on line dei “Comunicatori italiani nel Mondo”, contribuiscono a divulgare il vasto fenomeno concernente il panorama dell’informazione e della comunicazione in lingua italiana all’estero.
Meritano, infatti, la massima attenzione gli oltre 400 organi di stampa, i 250 programmi radiofonici ed i circa 45 programmi televisivi ospitati presso le emittenti locali di tutto il mondo. Un fenomeno tutt’altro che destinato a dileguarsi.
La prima ricognizione, che enumera complessivamente 770 media (450 stampa, 274 radio, 46 tv), è correlata all’altra banca dati on line dei “Comunicatori italiani nel Mondo” che presenta gli operatori stessi della comunicazione italiana a livello internazionale. Con tali proposte si è inteso fornire una prima concreta risposta alle esigenze più volte formulate dagli addetti del settore – sia attraverso i loro organi rappresentativi di categoria che per il tramite di quelli istituzionali del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero e dei Comites (Comitati degli Italiani all’Estero) – di una migliore conoscenza e valorizzazione del servizio e del ruolo che essi svolgono a favore dei nostri connazionali all’estero.
Un secondo auspicabile obiettivo – il cui raggiungimento sarà affidato anche ai potenziali contatti cui la banca dati darà impulso con specifiche categorie di utenti – riguarda la possibilità che attraverso queste iniziative si favorisca il concretizzarsi di eventuali sinergie ed opportunità di collaborazione con i macromedia nazionali ed esteri, nonché la predisposizione delle condizioni per una eventuale raccolta pubblicitaria (oltre che istituzionale) presso società nazionali interessate ad investire sul mercato estero.