L’Ordine dei giornalisti abruzzesi dopo l'ennesima bufera post-terremoto

“Il vero malcostume è nella politica”

Stefano Pallotta

L’AQUILA – “Piuttosto che preoccuparsi di un presunto «malcostume che sta imbarbarendo la nobile arte del giornalismo», il presidente della regione Gianni Chiodi farebbe bene a preoccuparsi di un diffuso malcostume che sta imbarbarendo – davvero – la nobile arte della politica. Come purtroppo hanno provato le tante inchieste condotte negli ultimi anni dalla magistratura abruzzese sulla sanità o la ricostruzione post-terremoto”.
Lo afferma una nota dell’Ordine dei giornalisti abruzzesi, presieduto da Stefano Pallotta,secondo cui “desta sorpresa e preoccupazione il fatto che il presidente della Regione, intervenendo in Consiglio regionale all’indomani dell’ennesima bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla classe politica abruzzese, senta più il dovere di attaccare e insolentire i giornalisti che compiono scrupolosamente il proprio dovere professionale, che è quello di informare nel modo più scrupoloso e dettagliato la pubblica opinione, piuttosto che spiegare fatti e circostanze che hanno generato l’ennesimo brutto episodio di malcostume politico”.
“Il sospetto – prosegue la nota dell’Ordine – è che la politica tenda a stilare una sorta di lista di proscrizione dei giornalisti sgraditi, “rei” di pubblicare le notizie che non piacciono; anche quando si tratta di stralci virgolettati di citazioni di fonti ufficiali, come nel caso di una ordinanza del giudice per le indagini preliminari che si occupa di una inchiesta per gli appalti legati alla ricostruzione post-sisma”.
“Il tentativo di condizionare il lavoro dei giornalisti – conclude la nota dell’Ordine – sembra essere diventato nel nostro Paese lo sport nazionale, e per farlo non si fa economia di strumenti, come le leggi-bavaglio o gli insulti personalizzati. Vogliamo rassicurare il presidente Chiodi che i giornalisti abruzzesi continueranno a svolgere il proprio dovere professionale senza vincoli e condizionamenti”.

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