Novità anche per praticanti, pensionati e piani d’ammortamento

Inpgi, elevati i massimali dei prestiti

ROMA – Con l’approvazione dei Ministeri vigilanti entra in vigore il nuovo Regolamento dei prestiti per i giornalisti dipendenti e pensionati della Gestione principale. Le novità riguardano innanzitutto i massimali che sono stati elevati da 4.200 a 7.000 euro per i praticanti con almeno sei mesi di contributi accreditati, da 26.000 a 31.000 euro per i giornalisti in attività con meno di centoventi contributi accreditati e da 31.000 a 40.000 euro per i giornalisti in attività con più di centoventi contributi.
Anche per i pensionati l’importo massimo concedibile è stato elevato da 31.000 a 35.000 euro, fermo restando il principio che nel caso di prestiti fino a 20.200 euro l’importo della rata non deve superare un quinto della pensione in godimento, mentre per prestiti di importo superiore la rata non può superare un quarto della pensione.
Novità anche sui piani di ammortamento, con l’allungamento della possibilità di rateazione che passa dalle precedenti 60 rate massime (5 anni) fino ad arrivare, a scelta del richiedente, a 84 rate (7 anni) per i prestiti superiori ai 5.200 euro. Per i superstiti titolari di pensione indiretta o di reversibilità sono rimasti invariati gli importi ma è stata estesa la possibilità di allungare il periodo di restituzione del prestito.
Infine, considerato l’allungamento della vita media, il limite di età per la concessione del prestito ai pensionati è stato elevato da 72 a 75 anni e conseguentemente è stato adeguato, a 75 anni, il limite di età per l’intervento del Fondo di garanzia.
I prestiti, comunque, possono essere concessi anche ai pensionati che abbiano superato il 75° anno di età o che abbiano maturato al momento della domanda di prestito un’età che, sommata al periodo di ammortamento, superi i 75 anni. In queste ipotesi, tuttavia, sarà necessario presentare un atto di impegno alla restituzione delle rate sottoscritto da un garante. Si ricorda che il tasso d’interesse attualmente in vigore, il 6,40 per cento, si colloca mediamente due punti percentuali al di sotto della media bancaria.

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