La Fnsi solidale con i giornalisti di Epolis da ieri in sciopero

Nessun obbligo a fare gli editori

ROMA – Allarma non poco la situazione del gruppo editoriale di giornali semigratuiti Epolis. Il nuovo sciopero di due giorni, proclamato dai giornalisti per denunciare il mancato pagamento degli stipendi e l’inosservanza delle nuove scadenze concordate con l’azienda, è indice di una situazione sempre più nebulosa e densa di criticità.E’ intollerabile che le figure principali dell’azionariato, personaggi come il politico imprenditore Vito Bonsignore, l’immobiliarista Vincenzo Maria Greco e l’editore Alberto Rigotti non facciano sentire le loro reali assunzioni di responsabilità sul futuro dell’azienda e delle diciannove testate che stanno rischiando di diventare fantasma in diverse città.

Già da giorni infatti i giornali Epolis erano stampati solo in nove edizioni su diciannove, dopo la rinuncia degli stampatori a editarle, a causa di crediti vantati e non onorati da Epolis o per il mancato pagamento anticipato della carta necessaria. Il no all’omologa del piano di ristrutturazione dei debiti da parte del Tribunale di Cagliari, dieci giorni fa, era stato invece seguito da segnali di rassicurazione su una imminente sistemazione burocratica della pratica. E invece da allora solo silenzio. Nessuno obbliga qualcuno a fare l’editore ma gli obblighi morali e sociali che gli appartengono non possono essere disattesi senza ragione.

La Fnsi è solidale con i colleghi e ritiene improcrastinabile che, chiunque ne abbia titolo e dovere, concorra a fare chiarezza definitiva su una matassa intricata. Nessuno pensi che sia possibile spingere verso il baratro i giornalisti e i lavoratori senza che ci sia chi, avendone titolo e dovere, concorra, autonomamente o meno, a fare chiarezza definitiva e a sanzionare le responsabilità!

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