Chiarimenti sulle novità previste dalla finanziaria per le pensioni dei giornalisti

Non dovuto il preavviso entro il 30 giugno

ROMA – Allarme e preoccupazione hanno destato le novità introdotte nella manovra finanziaria del Governo per quanto riguarda le pensioni dei giornalisti. Federazione Nazionale della Stampa e Inpgi offrono, infatti, elementi di chiarezza precisando, soprattutto, che non è dovuto il preavviso entro il 30 giugno.Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, evidenziando che le norme del decreto legge risultano, spesso, di difficile lettura e interpretazione, ne conferma i contenuti ma precisa che “appare non esatta l’interpretazione in base alla quale tutti coloro i quali dovessero maturare i requisiti per il pensionamento a partire dal 1 gennaio 2011 possono rientrare nella vigente normativa sulle “finestre”, notificando semplicemente all’azienda entro il 30 giugno la decisione di risolvere il rapporto di lavoro al momento della maturazione dei requisiti. La norma in causa del decreto prevede esplicitamente che: “le disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore della legge continua ad applicarsi nei confronti dei lavoratori dipendenti che avevano in corso il periodo di preavviso alla data del 30 giugno 2010 e che maturano i requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva richiesti per il conseguimento del trattamento pensionistico entro la data di cessazione del rapporto di lavoro”.

Tale disposizione sembrerebbe, perciò, prevedere che le modifiche delle “finestre” che entreranno in vigore il 1 gennaio 2011 non si applicheranno soltanto a coloro che, pur maturando i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento dopo il 1 gennaio 2011, abbiano in corso alla data del 30 giugno 2010 un periodo di preavviso, avendo manifestato la decisione di risolvere il rapporto di lavoro al momento della maturazione dei requisiti.

Questa previsione, di conseguenza, appare sostanzialmente ininfluente per il settore giornalistico, in quanto il Contratto nazionale di lavoro giornalistico prevede specificamente che il giornalista debba dare un periodo di preavviso massimo di 2 mesi, il che significa che, contrattualmente, l’eventuale preavviso non potrà mai “sforare” nel 2011.

Sono, però, possibili casi in cui tra azienda e lavoratore sia stato concordato un periodo di preavviso più lungo. In questo caso, quando l’accordo sia avvenuto prima del 30 giugno 2010 e il preavviso termini nel 2011, sarà possibile invocare la permanenza della previgente normativa sulle “finestre”.

Appare confermato, invece, che salvo modifiche del Parlamento, dal 2011 anche l’Inpgi dovrà applicare le nuove “finestre”. Resta, comunque, confermato che sarà cura della Federazione della Stampa informare tempestivamente sulle modifiche che saranno portate al testo dalle Camere in sede di conversione del decreto legge.

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