LA LETTERA - Ai fini di una informazione corretta e democratica, Beppe Grillo non ha torto. Gli spot sono altra cosa

Interviste a pagamento in Tv, corruttori e corrotti

Antonino Calandra

Enzo Iacopino

Carissimo Direttore,
ho seguito su “Giornalisti Calabria” la vicenda dei consiglieri regionali che si sono fatti ospitare e intervistare a pagamento da alcune emittenti televisive dell’Emilia Romagna.
In particolare, ho letto la presa di posizione del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in merito a quanto affermato dal leader del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, secondo il quale “pagare per andare in televisione è come andare al proprio funerale”.
Penso, non vorrei sbagliarmi, che ai fini di una informazione corretta e democratica, Beppe Grillo non abbia torto, considerando che ha criticato esponenti del suo movimento.
Non capisco, invece, la presa di posizione del presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nei confronti dei colleghi, quanto meno blanda, perché se è vero che c’è un corruttore c’è anche un corrotto!
Naturalmente diverso è, se anziché parlare di informazione corretta e democratica, si parla di spot pubblicitari.

Antonino Calandra
Vice Segretario Assostampa Subalpina – Presidente Gus Piemonte

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