
Roberto Tumbarello
STRASBURGO (Francia) – Roberto Tumbarello, corrispondente del Consiglio d’Europa in Italia dal 1986, ha ricevuto ieri a Strasburgo la Medaglia Pro Merito dall’organizzazione paneuropea.
Tumbarello, giornalista professionista siciliano, è stato premiato per il suo grande successo nella comunicazione in Italia delle politiche dell’istituzione paneuropea, che si occupa della salvaguardia della democrazia e dei diritti umani.
“Roberto Tumbarello ha contribuito enormemente negli ultimi 27 anni a rendere noto il Consiglio d’Europa in Italia – ha dichiarato il vicesegretario generale dell’Organizzazione, Gabriella Battaini Dragoni, alla consegna del premio – ed è riuscito a «tradurre» in un messaggio chiaro ai media italiani una complicata attività istituzionale di diplomazia multilaterale”. (Ansa)
Nato a Tunisi il 5 giugno 1936, Laureato in Legge all’Università di Palermo, ha studiato Scienze politiche alla Cesare Alfieri e Filosofia alla Sapienza. Conseguita la maturità classica comincia a collaborare assiduamente col “Giornale di Sicilia”. Subito dopo la laurea si trasferisce a Napoli con la prospettiva dell’assunzione al Napoli Notte.
Nel 1965 si sposta a Roma per lavorare al quotidiano “Il Tempo” e, poi, ad “Il Messaggero”. Nel 1968 è assunto come praticante nel gruppo editoriale Palazzi e destinato alla redazione romana di “Tempo illustrato” e “Giovani”, dove diventa professionista il 26 maggio 1970. Nello stesso anno lavora anche a “Radio Montecarlo” come corrispondente dall’Italia per il notiziario in francese e i programmi in italiano.
Nel 1974 diventa capo cronista di “Tuttoquotidiano”, un nuovo giornale a composizione elettronica che nasce a Cagliari. Due anni dopo torna a Roma come capo dei servizi politici e cronista parlamentare del quotidiano sardo.
Nel 1975, intanto, alla vigilia della guerra civile in Libano, è il primo giornalista occidentale a intervistare Yasser Arafat, allora temuto terrorista. Nel 1977 gli viene affidata la direzione del settimanale milanese del tempo libero “Venerdì”, sabato e domenica.
Nel 1978, con l’avvento delle televisioni private, prima ancora che nascessero i network commerciali, assieme al fratello Carlo, giornalista geniale, crea Il Satellite, una società di produzioni televisive che realizza programmi per 40 emittenti sparse in tutta Italia. Nello stesso anno viene assunto dal settimanale “Gente” che lo destina al Quirinale con l’incarico di seguire il Presidente della Repubblica nei suoi spostamenti.
Grazie al legame di stima e affetto con Sandro Pertini, gode della fiducia e della simpatia di molti capi di Stato e di Giovanni Paolo II. Nel 1985 è assunto come inviato speciale dal settimanale Oggi che lo utilizza anche come vaticanista, con l’incarico di seguire il Pontefice in tutti i suoi viaggi all’estero. Esperto di problemi del Terzo mondo è stato spesso inviato speciale nel Sud Est asiatico, in Medio Oriente, in Africa e in Sud America.
Nel 1984 solleva una campagna di stampa in favore di una giovane singalese accusata di adulterio negli Emirati Arabi e la salva dalla lapidazione. Per la continua dedizione alla difesa dei diritti umani e la sua assoluta indipendenza politica, l’anno successivo ottiene la collaborazione col Consiglio d’Europa.
Nel 1996 assume la direzione del “Giornale di Napoli” e dell’edizione del pomeriggio, “Ultimissime”. Sia del primo che del secondo quotidiano triplica la tiratura nei primi otto mesi di gestione. Nel 1998 fonda il quotidiano del pomeriggio “Napoli Sera”. Nel febbraio del 2000 crea una società di comunicazione e analisi politica.