La liberazione dei 4 italiani in Siria ci spinge a far conoscere e comprendere sempre più i drammi delle guerre dimenticate

Siddi: “Ancora tanti giornalisti attendono la libertà”

Franco Siddi

ROMA – “Grande sollievo e gioia per il ritorno alla piena libertà dei nostri colleghi, che erano stati fermati in Siria da oltre una settimana e per la cui sorte abbiamo trepidato insieme alle famiglie, alle autorità dello Stato e a tutto il mondo dei media”.
Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, commenta così la notizia della liberazione dell’inviato Rai, Amedeo Ricucci, del fotoreporter Elio Colavolpe, del documentarista Andrea Vignali e della giornalista freelance Susan Dabbous.
“Credo che la paziente e intelligente opera dell’unità di crisi della Farnesina e delle strutture collegate abbia fatto un lavoro eccezionale – sottolinea Siddi – e che la cautela, la misura, l’attenzione primaria alla tutela e alla vita delle persone da parte dei media italiani abbia contribuito a rendere chiara a tutti la portata della vicenda e il ruolo dei colleghi testimoni di verità in un’area di crisi terribile”.
 “Abbracciamo i colleghi, le loro famiglie e ringraziamo le autorità dello Stato”, conclude il segretario Fnsi.
“Sempre di più l’informazione dovrà aiutare l’opinione pubblica a conoscere e comprendere i drammi delle guerre, specie di quelle dimenticate, ricordando che nel teatro siriano ancora altri colleghi di altri paesi attendono di tornare alla loro libera professione oltre che all’abbraccio dei loro familiari. 
Ci sentiamo solidalmente impegnati anche per i colleghi che ancora non hanno potuto fare il percorso di Ricucci e della sua troupe”.

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