MILANO – Radio Italia divorzia da Manzoni e, da metà aprile, sigla un contratto per la raccolta pubblicitaria con Mondadori. Che vi fosse del malessere tra le parti, scrive Italia Oggi, lo si intuiva già lo scorso gennaio, quando il presidente di Radio Italia, Mario Volanti, sottolineava di non capire come mai le audience della sua emittente crescessero del 30%, mentre il fatturato pubblicitario fosse in lieve calo.
Ovvio che la grande crisi del mercato in generale, e che prosegue nel 2013, non ha aiutato la serenità della discussione. Radio Italia, nel 2012, ha raccolto circa 30 milioni di euro (-2% sul 2011, perciò neanche troppo male).
E la rottura con la concessionaria del gruppo Espresso sarebbe avvenuta, secondo chi ha seguito da vicino le trattative, per due motivi: uno relativo ai minimi garantiti, che Manzoni non ha mai concesso ma che Radio Italia, nel 2013, avrebbe preteso; l’altro su un eventuale ingresso dell’Espresso nell’azionariato di Radio Italia. Ipotesi smentite con forza da Marco Pontini, d.g. marketing di Radio Italia: “Non è mai stato chiesto nessun minimo garantito a Manzoni e tantomeno a Mondadori. Inoltre non c’è mai stata una trattativa legata a cessioni o acquisti di quote azionarie di Radio Italia”. (MF-DJ)
E rompe con Manzoni, concessionaria del Gruppo Espresso, forse temendone l’ingresso tra gli azionari