
La legge in discussione sulla modifica delle norme per i reati a mezzo stampa, a questo punto, non ha più alcun senso: è peggiorativa rispetto alla precedente ed è in totale contrasto con la giurisprudenza europea. E’, inoltre, incoerente con quanto votato nella stessa seduta dal Senato, quando era stato accolto un emendamento del senatore Vita che precisava valore e portata della rettifica. Questo progetto di legge, è del tutto evidente, così non può più andare avanti.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto bene a sospenderne l’esame per una riflessione, ma l’unica soluzione possibile è affossarlo definitivamente. In caso contrario – è certo – ci penserà la pubblica opinione. E i giornalisti saranno con essa in campo con ogni azione possibile, la più nitida e ferma.
C’è la pausa di riflessione del Senato, ma già domani, con la Conferenza dei Cdr convocata a Fiuggi, ogni ulteriore azione anche di categoria sarà possibile. Stupisce che i 131 parlamentari, nascosti dietro il voto segreto, non riescano a comprendere che la loro voglia di punire la stampa con il pugno di ferro diventerà la loro ossessione e la loro punizione. La libera informazione, in democrazia, non è mai un nemico da abbattere.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha fatto bene a sospenderne l’esame per una riflessione, ma l’unica soluzione possibile è affossarlo definitivamente. In caso contrario – è certo – ci penserà la pubblica opinione. E i giornalisti saranno con essa in campo con ogni azione possibile, la più nitida e ferma.
C’è la pausa di riflessione del Senato, ma già domani, con la Conferenza dei Cdr convocata a Fiuggi, ogni ulteriore azione anche di categoria sarà possibile. Stupisce che i 131 parlamentari, nascosti dietro il voto segreto, non riescano a comprendere che la loro voglia di punire la stampa con il pugno di ferro diventerà la loro ossessione e la loro punizione. La libera informazione, in democrazia, non è mai un nemico da abbattere.