Il 4 ottobre conferenza stampa per denunciare il dramma che vivono centinaia di testate

Editoria: sbloccare finanziamenti e tariffe postali

ROMA – Fnsi, Articolo 21, Mediacoop e Comitato per la libertà ed il diritto all’informazione hanno indetto per lunedì 4 ottobre, alle ore 12 nella Sala Stampa del Senato, una conferenza stampa per denunciare la gravità delle situazione in cui versano centinaia di testate.
A causa  della soppressione, di fatto, dei finanziamenti pubblici all’editoria e delle agevolazioni sulle tariffe postali sono ormai centinaia e centinaia i colleghi giornalisti e lavoratori dell’informazione che hanno dovuto assistere alla chiusura, o alla sospensione delle loro pubblicazioni, delle loro testate. Un colpo durissimo alla libertà e al pluralismo dell’informazione.
Sulla vicenda tariffe postali, Mediacoop “apprezza l’emendamento varato in modo bipartisan al Senato che rimuove le cause che hanno ritardato la definizione del decreto sulle tariffe postali la cui latitanza ha apportato e apporta gravi danni agli editori”.
Ora  il Governo faccia rapidamente  la sua parte, così come richiesto nella lettera che l’Associazione Nazionale delle Cooperative Editoriali e della Comunicazione, ha indirizzato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
Nella lettera, Mediacoop ricorda anche che, nella stesura del decreto, è necessario introdurre alcune modifiche per evitare una eccessiva penalizzazione degli editori minori, per altro in tal senso tutelati da norme tuttora vigenti.
Così come occorrerà evitare tariffe diverse a seconda della residenza dell’utente per impedire una sostanziale discriminazione a danno delle aree periferiche. “Del tutto incomprensibile è poi – prosegue la lettera – la vicenda che riguarda il no profit. Più volte, infatti, da parte del Governo è stato ribadito che il necessario decreto che ristabiliva le tariffe postali agevolate sarebbe stato rapidamente emanato con la relativa copertura. Alla data odierna tale reiterata promessa è rimasta del tutto inevasa, rendendo difficoltosa la stessa sopravvivenza di strutture ed organizzazioni che svolgono compiti ed attività di grande rilievo sociale”.

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