Hacker contro l’impasse sulla sorte di Assange. Il presidente dell’Ecuador: “Londra non violi l’immunità dell’ambasciata”

Anonymous attacca i siti del Governo inglese

Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa

LONDRA (Gran Bretagna) – Gli hacker di Anonymous hanno preso di mira alcuni siti del governo della Gran Bretagna, tra cui quello di Downing Street per protestare contro l’impasse sulla sorte di Assange nell’ambasciata ecuadoregna a Londra. Il collettivo ha rivendicato su Twitter la responsabilità di disservizi anche sui siti dell’Interno e della Giustizia attraverso attacchi “denial of service” che inondano di richieste i server causando ritardi e talora il blocco totale. Gli attacchi sono avvenuti ieri e i siti hanno ripreso oggi a funzionare normalmente.
Londra commetterebbe “un suicidio diplomatico” se tentasse di violare l’immunità dell’ambasciata ecuadoregna con un raid per arrestare Julian Assange. Lo ha detto il presidente ecuadoregno Rafael Correa alla tv di Stato, citato dalla Bbc. Secondo Correa, una mossa del genere esporrebbe le ambasciate della Gran Bretagna nel mondo ad azioni simili. E dal momento che finora Londra “non ha ritrattato, ne si è scusata” per la minaccia, “il pericolo” che lo faccia davvero “esiste ancora”.
Oliver Stone e Michael Moore si schierano al fianco di Julian Assange. In un commento dal titolo: “Wikileaks e la libertà di parola” pubblicato dal New York Times, i due registi americani affermano che se l’australiano verrà estradato negli Stati Uniti, “ci saranno conseguenze in tutto il mondo”. I due si dicono “profondamente grati per quanto realizzato da Wikileaks” ed esprimono “il plauso per la decisione del governo dell’Ecuador di garantire asilo politico al suo fondatore”. (Ansa)

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