L’Assostampa Toscana presenta un esposto all’Ordine dei giornalisti denunciando il Circondario Empolese-Valdensa

Basta con gli uffici stampa senza giornalisti!

Mauro Banchini

Paolo Ciampi

FIRENZE – “Contrastare l’esercizio abusivo della professione giornalistica negli uffici stampa della Toscana, con particolare attenzione alle attività di informazione della pubblica amministrazione, regolate dalla legge 150/2000”.
L’Associazione Stampa Toscana presenta un esposto all’Ordine dei giornalisti della Toscana chiedendo di valutare “la sussistenza o meno di una situazione di violazione della legge 150 e di esercizio abusivo di professione” per il Circondario Empolese-Valdelsa.
Nell’esposto, il presidente del sindacato dei giornalisti toscani, Paolo Ciampi, e il rappresentante toscano nella commissione Fnsi per gli uffici stampa, Mauro Banchini, denunciano come il caso sia stato più volte segnalato da colleghi presso redazioni destinatarie di testi che si qualificano come “comunicati stampa”, così da configurare un vero e proprio ufficio stampa “ombra” che cura l’informazione dell’ente.
Questo a firma di un dipendente che non è giornalista, ma si qualifica come  “Referente attività per la gestione dei collegamenti con gli organi di informazione”.
L’informazione pubblica empolese è stata più volte al centro dell’attenzione dell’Assostampa Toscana che, consapevole delle difficoltà di bilancio di tante amministrazioni, ha proposto una gestione associata per le attività di informazione, prospettando anche la possibilità di affidare un incarico a una società costituita da giovani colleghi disoccupati.
“Amministrazioni – ricorda il sindacato dei giornalisti – che si sono sempre trincerate dietro problemi di bilancio”. Superato ogni limite di tollerabilità, l’Associazione Stampa Toscana ha deciso di chiedere l’intervento del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti, presieduto da Carlo Bartoli, “per valutare se non sia stata violata la legge 150, anche alla luce della recente carta deontologica sugli uffici stampa (che definisce l’attività degli uffici stampa come «prettamente giornalistica») e se non si configuri anche una situazione di esercizio abusivo della professione, così come sancito dalla Corte di Cassazione in numerose sentenze”.

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