
Franco Siddi e Miriam Mafai

Miriam Mafai, nel 1983, al tavolo della presidenza della Fnsi (Ansa)
ROMA – La morte di Miriam Mafai è un immenso lutto per il giornalismo italiano e per il sindacato unitario dei giornalisti, la Fnsi, di cui è stata la prima giornalista donna chiamata a esserne presidente (fine 1983- 27 aprile 1986).
Con lei scompare un altro grande giornalista. Avviata e approdata alla professione con la Resistenza, protagonista della formazione di una coscienza civile che si anima, grazie alla conoscenza, nel confronto e nella competizione democratica.
Chiamata a presiedere la Fnsi, con Sergio Borsi segretario, alla conclusione di un mandato – fine 1983 – dopo le dimissioni di Piero Agostini, ottenne la “consacrazione” nella funzione al congresso nazionale di Sorrento, il 31 maggio 1984, spuntandola – dopo forte confronto e competizione – su un altro grande giornalista, Carlo De Martino.
Il sindacato dei giornalisti non era stato fino ad allora impegno assorbente per Miriam Mafai, ma la sua dedizione non è mai stata secondaria, come ricordò in occasione della giornata promossa dalla Fnsi in memoria di Giovanni Amendola a Montecatini, il 26 maggio del 2005 e successivamente cooperando attivamente al Centenario della Federazione nella primavera del 2008.
Giornalismo, impegno civile e dichiarate scelte politiche, sindacato avevano trovato una sintesi nitida.
Le parole di Miriam Mafai a Montecatini riportano alla radice e al cuore delle scelte e degli atti di una vita per il giornalismo, la libertà, la democrazia: “ … la stampa continua a essere un elemento essenziale per l’orientamento dell’opinione pubblica e, ancora di più, per la costruzione di una coscienza collettiva e per lo sviluppo della democrazia. Anche se in modo diverso lo è ancora oggi. Ho cominciato – concludeva la sua testimonianza – non scrivendo un giornale ma distribuendolo e di questo sono grata a quel compagno (il partigiano Toto Bussi, n.d.r.) che mi incontro da «Giolitti» a Roma nel settembre 1943 e che mi spiegò quanto fosse importante la stampa, nella Resistenza e anche dopo”.
Oggi che ci ha lasciato, il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, il presidente Roberto Natale, il “suo” segretario Sergio Borsi, la Giunta Esecutiva, il Consiglio nazionale e i giornalisti tutti della Fnsi, ricordano Miriam Mafai con rimpianto e con i doni preziosi della sua vita; ricordano una giornalista di razza, in prima linea sempre, soprattutto sul terreno dei diritti civili e della laicità dello Stato, militante politica che non ha mai abdicato alla sapienza e alla forza del pensiero critico. E con questo ricordo si uniscono al cordoglio per la scomparsa e sono vicini ai figli Sara (anche lei giornalista) e Luciano.