SIRACUSA – “La scomparsa di Pino Filippelli rappresenta una gravissima perdita non soltanto per la famiglia dei giornalisti siracusani, ma per lo stesso dibattito culturale della città del quale è stato a lungo uno dei più acuti protagonisti, oltre che attento osservatore”. A dare notizia della morte, a 82 anni, del giornalista, storico caposervizio delle pagine siracusane del quotidiano “La Sicilia” e tra i primi corrispondenti Rai nell’isola, è l’Assostampa Siracusa, che sottolinea: “Pino Filippelli ha rappresentato un costante punto di riferimento al quale intere generazioni di giornalisti, formatisi sul campo, hanno potuto guardare nella certezza di avere di fronte un concreto esempio di uomo, prima ancora che giornalista, di straordinario spessore umano e di elevate capacità professionali.
L’Assostampa Siracusa si stringe attorno ai familiari di Pino Filippelli ed in modo particolare al figlio, il collega Carlo, che a lungo lo ha accompagnato nel suo cammino professionale e da ultimo lo ha seguito e sostenuto, con straordinario affetto, nel momento conclusivo della sua esperienza terrena”.
Cordoglio per la scomparsa del noto giornalista siracusano è stato espresso anche dal presidente della Provincia, Nicola Bono: “Se si pensa al mondo dell’informazione nel nostro territorio non si può non pensare alla figura di Pino Filippelli, protagonista nella sua professione per una buona metà del secolo scorso. Responsabile della redazione de ‘La Sicilia’ per decenni, corrispondente della Rai e dell’Agenzia Ansa, nelle sue cronache c’era la storia di questa provincia. Al nostro collaboratore, il carissimo figlio Carlo, e all’intera famiglia le nostre condoglianze”.
Oltre ad essere, sino alla metà degli anni ’90, caposervizio della redazione di Siracusa del quotidiano “La Sicilia”, e, in precedenza, corrispondente da Siracusa per Rai e Ansa, Pino Filippelli è stato anche il fondatore del settimanale “La Domenica”.
I funerali di Pino Filippelli si terranno sabato, 17 marzo, alle 10, nella chiesa dei Cappuccini a Siracusa.
Il ricordo dell’Assostampa: “Ha rappresentato un costante punto di riferimento per intere generazioni di giornalisti”